Una carriera NBA non certo brillantissima quella di Alex Abrines. Lo spagnolo, dopo aver trascorso un triennio agli Oklahoma City Thunder, ha deciso di tornare nel suo paese e accettare la proposta del Barcelona. L’addio alla Lega americana non è un peso per lui che nell’ultimo anno ha sofferto anche dal punto di vista psicologico l’ambiente come ha rivelato lui stesso in una intervista a Movistar+.
Il nativo di Palma de Maiorca ha anche confessato che Russell Westbrook, suo ex compagno di squadra, lo ha aiutato moltissimo a superare le difficoltà mentali e di ambientamento in NBA:
“È davvero un bravissimo ragazzo, mi ha aiutato tanto specialmente nel mio anno da rookie. In trasferta facevamo sempre qualcosa, che fosse guardare un film o andare fuori a cena. Quando ho dovuto affrontare quello che ho affrontato e non ero insieme alla squadra, siamo sempre rimasti in contatto, chiedendomi di uscire a cena. Mi voleva bene come persona prima ancora che come giocatore. Mi ha sempre detto di fare tutto quello che c’era bisogno di fare e che mi avrebbe dato il suo supporto se avessi deciso di lasciare la NBA”
Poi sulla pressione mediatica che accompagna la carriera di un giocatore NBA, Abrines ha detto:
“Gli atleti sono persone normale sottoposte a una pressione superiore alla media. Le medicine aiutano, ma alla fine c’è bisogno di un aiuto professionale e del supporto di familiari e amici per poter andare avanti. È un tipo diverso di dolore. Quello fisico è una cosa che si vede e che si percepisce, quello mentale non può essere osservato e non può essere trattato come un infortunio al ginocchio, ad esempio. Se non ci passi dentro, non puoi capire. Alla fine, i soldi non sono tutto: quando affronti una cosa del genere, capisci che dei soldi non te ne frega un c…”.
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