L’ennesima estate poco gratificante si è conclusa a New York: i Knicks non hanno portato a casa nè la prima scelta assoluta nè uno dei migliori free-agent sul mercato. Anche alla luce di questo, dunque, la stagione 2018-19 ci appare sotto un’ottica ancora peggiore: tutte le azioni della squadra nella scorsa annata sono state indirizzate all’ottenimento di questi due obiettivi.
I Knickerbockers sono stati capaci di essere una delle peggiori squadre della NBA senza riuscire realmente a trarre qualcosa di buono dalla loro situazione tecnica e salariale. La cessione di Porzingis, un anno fa ritenuto unanimemente la stella della squadra, in un’operazione leggibile per larga parte sotto l’ottica del salary dumping e soprattutto la continua riproposizione di un platoon system giocato da interpreti di basso livello che ha contribuito alla mancato lavoro sul talento a disposizione sono state scelte che rendono l’estate 2019 più disastrosa che mai per i Knicks. Il tutto, sommato alla scelta di prendere giocatori “pronti” ma con un upside decisamente limitato, fa di New York per distacco la peggior squadra della Atlantic Division, stessa situazione maturata un anno fa.
Questo, ovviamente, ha anche portato al primo grande troll della stagione da parte dei cugini di Brooklyn che, invece, sono usciti tra i sicuri trionfatori dell’ultima free-agency.
Le migliori giocate di un’annata assolutamente inconcludente per New York: guardate quanti giocatori compaiano nel quadro complessivo senza aver avuto un reale impatto.
Non fraintendiamoci: i Knicks sono più forti dello scorso anno, anche abbastanza sensibilmente. Ma non andranno, quasi sicuramente, da nessuna parte.
Gli arrivi di Randle, Morris, Payton, Bullock, Ellington, Portis e Gibson, oltre a essere poco coerenti dal punto di vista tattico (perchè prendere quattro power forward in una squadra che già aveva a roster Kevin Knox?), sembrano davvero poter migliorare in maniera risibile le prospettive di una squadra che, salvo miracoli, faticherà comunque a competere per l’ottava piazza playoff in un Est tutt’altro che irresistibile. Oltre a tutto ciò, questi arrivi rischiano anche di togliere ossigeno alla crescita del materiale grezzo che, a dirla tutta, a New York ci sarebbe pure.
Dennis Smith Jr., Frank Ntilikina, Allonzo Trier, Ignas Brazdeikis, e soprattutto lo stesso Knox, RJ Barrett e Mitchell Robinson sono giocatori che, a modo loro, hanno tutti mostrato caratteristiche interessanti e potenzialità di sviluppo ma, allo stesso tempo hanno bisogno di un lavoro costante e strutturato per limare i loro difetti in entrambe le metà campo, cosa che questa New York non sembra poter permettere loro.
Mitchell Robinson è stato eletto nel miglior quintetto della Summer League 2019, come Kevin Knox un anno fa. Hanno mostrato sprazzi interessanti anche RJ Barrett e Ignas Brazdeikis: riusciranno i Knicks a costruire sui loro giovani?
Cosa devono aspettarsi i tifosi dei Knicks, quindi? Di sicuro tanta mediocrità. Questa squadra, pur essendo migliorata, difficilmente potrà attentare al 50% di vittorie e all’ultima piazza playoff. Ciò che i tifosi dovrebbero soprattutto temere, però è il fatto che questa franchigia potrebbe continuare a vivere su tante delle contraddizioni messe in mostra nello scorso anno. Anche perchè, inutile nascondersi, la dirigenza di New York ha già puntato l’estate del 2021 sincronizzando tutte le scadenze dei propri contratti più pesanti per provare a riuscire laddove quest’anno hanno fallito, esattamente come era successo nel 2010 e nel 2014.
Perchè, secondo la dirigenza Knicks, questo trend debba cambiare senza una corretta costruzione e programmazione non ci è dato saperlo.