Nuova squadra nuova avventura per Danilo Gallinari. Il giocatore classe ’88 è pronto a cominciare la sua nuova stagione in maglia Oklahoma City Thunder dopo essere stato ‘sacrificato’ dai Los Angeles Clippers nell’operazione che ha coinvolto Paul George. L’italiano si è presentato ai giornalisti locali durante il classico media day che anticipa la preseason. Queste le parole della stella della Nazionale italiana:
“Sono felice di questo nuovo capitolo, pronto a cominciare. Il primo obiettivo è quello di creare la giusta chimica tra giovani e veterani. Il giusto mix, trovare la chiave per costruire da subito il giusto spirito di squadra. Arrivo dalla mia miglior regular season in NBA? Quando stai bene è sempre una grande stagione. Il segreto è quello, riesci a gestire gli impegni, il calendario diventa meno pesante. Riesci a cambiare il modo di affrontare gli avversari. A questo poi ai Clippers si è aggiunta anche una componente dovuta alla stagione vincente con la squadra: quelle sono le chiavi per goderti una grande annata. Cosa posso dare a OKC? Sono sempre stato un giocatore in grado di adattarsi ai compagni e di prendere dalle difese avversarie ciò che mi viene concesso. Una duttilità che non voglio perdere e che spero possa essere determinante anche qui ai Thunder”.
A chi gli chiede quanto sia importante la scuola europea per un giocatore proveniente dal vecchio continente il Gallo risponde in questo modo:
“L’Europa è una grande scuola che ti preparare al meglio per affrontare il mondo NBA, ma qui è tutto diverso. Un ritmo diverso, veloce, tante partita una dopo l’altra, contro avversari che non hanno eguali: questo è ciò che rende la NBA il miglior campionato al mondo. Io penso agli States da quando avevo 16 anni, da quando i primi scout sono venuti a vedermi. Mio padre cercò il più possibili di tenermi a riparo, di farmi crescere tranquillo. È stata la figura che al mio fianco ha fatto la differenza. Negli anni a seguire poi si è generata sempre più attenzione attorno a me e lì ho sfruttato l’occasione per prendermi il mio spazio anche in NBA”.
Va da se che la cultura cestistica generale in Europa, e in Italia, sta crescendo in maniera esponenziale:
“I ragazzini del 2019 sanno tutto della NBA, la conoscono meglio del campionato italiano. Bargnani è stato il nostro apripista e l’esempio da seguire, ma quando sono arrivato qui non avevo molti riferimenti. Anche a livello di partite: prima in Europa si giocava molto meno, adesso sono in campo quasi quanto noi. È un mondo diverso, molto più globale: in Italia, così come nel resto del mondo, la NBA è diventata una delle leghe più seguite”
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