Ci siamo. Mancano poco meno di un mese allo start ufficiale della nuova stagione NBA 2019-2020. Tra le grandi favorite, quest’anno, compaiono anche i Los Angeles Clippers che dopo un mercato faraonico si candidano automaticamente ad un ruolo importante durante la prossima post season. Chi non sta più nella pelle è Paul George. L’ex guardia degli Oklahoma City Thunder pochi minuti fa ha parlato durante il classico media day d’apertura in cui ha toccato diversi tempi partendo dal suo status fisico attuale:
“Dopo essermi operato entrambe le spalle, sono molto più avanti nel recupero di quanto mi aspettassi. Se devo dire una percentuale mi sento all’85%, forse addirittura al 90% della mia forma, anche se mi manca ancora un po’ di forza nelle braccia e quindi di distanza nel tiro. Lavorerò già dal primo giorno di training camp, ancora senza contatto ma farò tutti gli esercizi di 5 vs. 0 così come le sessioni video e tutto il resto. Sono già passato attraverso periodi anche ben più lunghi di riabilitazione, per cui sono che è stressante e che ci vuole pazienza: so cosa ci vuole per tornare al 100%, sono tranquillo.”
Sul fatto di poter giocare insieme ad un campione come Kawhi Leonard, George risponde implicitamente a coach Vogel su quale sia la coppia più forte attualmente in NBA:
“Penso non ci sia una coppia più forte di noi nella lega: siamo due giocatori di élite a entrambi gli estremi del campo, capaci di segnare ma anche di fermare il proprio avversario. Non vedo come ci sia qualcuno che possa far meglio. Il giorno dopo la firma mia e di Kawhi abbiamo già creato una chat di gruppo con tutti, iniziando a costruire un certo cameratismo, fatto anche di scherzi e battute. Quando ci siamo incontrati per la prima volta in palestra, mi pareva di conoscere già i miei nuovi compagni. Vediamo l’opportunità che c’è di fronte a noi quest’anno ma non sai mai come vanno a finire le cose – e i miei infortuni me l’hanno insegnato – per cui non voglio dare niente per scontato. Il nostro potenziale difensivo fa spavento: l’energia sarà entusiasmante, vedere Pat pressare a tutto campo il proprio avversario mi gaserà, gaserà Kawhi e gaserà tutti gli altri. Sarà divertente”.
Per la prima volta da lungo tempo nessuna squadra sembra prevalere nettamente, sulla carta, sulle altre. I superteam, con i cosiddetti big three, sembrano essere spariti. Ora è il momento dell’equilibrio:
“Quello che hanno fatto Boston e Miami in passato con i loro Big Three è stato davvero speciale ma ora è diverso: Milwaukee, Philly, Lakers, Houston, Utah, tutte queste squadre e altre ancora hanno due grandi superstar ma anche ottimi supporting cast. È una nuova dinamica, e penso sia un’ottima cosa per la lega.”
La chiosa sulla possibile partecipazione a Tokyo 2020, lui c’è:
“Mi piacerebbe esserci, spero di poter chiudere tutta la stagione sano e di poter far parte di Team USA la prossima estate. Ma prima ci sono i Clippers: spero di giocare con questa maglia fino a giugno, e da lì in poi deciderò che fare”.
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