Il nostro ciclo di preview della stagione NBA prosegue con la Nothwest Division, anche quest’anno fra le più interessanti della lega nonostante un panorama profondamente diverso.
La squadra dell’Oregon nella scorsa stagione ha ottenuto uno dei migliori risultati della propria storia, arrivando alle finali di Conference dopo due epiche serie contro Oklahoma City e Denver, vinte in maniera diversa ma ugualmente d’impatto.
L’estate ha visto partire due pezzi fondamentali della rotazione come Al-Farouq Aminu e Maurice Harkless, di cui Terry Stotts sentirà la mancanza sopratutto a livello di soluzioni tattiche, vista la versatilità difensiva offerta dai due esterni.
Il centro focale dei Blazers rimane ovviamente Damian Lillard, entrato nella leggenda NBA durante gli scorsi playoff con il tiro qua sopra e che comincerà la stagione dopo essersi definitivamente affermato nell’olimpo della propria generazione.
Tutto quello che succederà attorno al #0 sarà però da testare, dall’affidabilità e continuità di CJ McCollum in regular season al rendimento difensivo della squadra, lo scorso anno ancorata a Jusuf Nurkic nella propria metà campo.
Il centro bosniaco salterà la maggior parte se non tutta la stagione, e anche Enes Kanter ha lasciato l’Oregon da free agent per accasarsi a Boston; per sopperire alla loro assenza, Portland ha deciso di scommettere su Hassan Whiteside, un’operazione low risk – high reward visto che il contratto del centro (e i 27 milioni che si porta dietro) scadrà alla fine di questa stagione. L’ex Miami Heat sarà in grado di tornate un fattore difensivo e proteggere il ferro, o la parabola discendente inizia durante il primo turno dei playoff 2018 contro Philadelphia, in cui venne letteralmente tolto dal campo, saranno stati la pietra tombale sulla sua carriera a certi livelli?
Oltre al rendimento di Whiteside, sarà lecito aspettarsi un salto di qualità di Zach Collins, chiamato anche lui a dimostrare di poter stare in campo per diversi minuti in mancanza di alternative valide: Pau Gasol non regala alcuna garanzia dal punto di vista fisico, e starà quindi proprio a Collins cercare di convincere Stotts a regalargli qualche minuto in più rispetto ai 17.2 della scorsa regular season, conclusa con 6.6 punti e 4.2 rimbalzi a partita.
Con lui in campo lo scorso anno Portland ha subito 110 punti per 100 possessi, dato non incoraggiante, ma la giovane età (21) e il QI cestistico a disposizione lasciano spazio per migliorare a Collins e di conseguenza a Portland.
Altro giovane in rampa di lancio potrebbe essere Afernee Simons, reduce da una Summer League da protagonista e che proverà a prendersi il posto di vice Lillard/McCollum.
In G League per la maggior parte della scorsa stagione, Simons si è fatto vedere nell’ultima uscita stagionale dei Blazers contro Sacramento, partita in cui ha chiuso con 36 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e ben 7 tiri da 3 punti a bersaglio; playmaking e tiro non mancano alla giovane guardia, che dovrà provare a offrire un’opzione offensiva in più a coach Stotts e fare un importante salto in avanti. Da questo potrebbe dipendere una piccola parte delle fortune di Portland quest’anno, perché la lotta per i playoff sarà durissima e il fattore campo potrebbe essere un obiettivo proibitivo.