Il caso Marcus Morris fa ancora discutere. L’ex giocatore dei Boston Celtics durante l’offseason si era accordato con i San Antonio Spurs di Gregg Popovich sulla base di un biennale da 20 milioni di dollari complessivi. Pochi giorni dopo, però, il giocatore non ha voluto mettere nero su bianco cambiando improvvisamente le carte in tavola per firmare un annuale da 15 milioni di dollari con i New York Knicks.
Durante il media day degli Spurs il buon Pop ha commentato con un certo rammarico l’accaduto, anche perché per liberare spazio salariale per inserire il contratto di Morris, la franchigia texana si è privata di Davis Bertans, pedina importante per San Antonio:
“Ho odiato veder partire Davis – ha detto coach Popovich – un giocatore ancora giovane e davvero speciale, che sta continuando a migliorare. Lo abbiamo ceduto soltanto per arrivare a mettere sotto contratto Morris, e poi siamo stati colti alla sprovvista dalla sua retromarcia”
Nelle scorse ore è arrivata la replica di Marcus Morris sull’episodio di mercato più istrionico di questa estate:
“Non ho intenzione di replicare ma dico solo che le cose dal mio punto di vista non erano chiare per cui ho scelto di prendere una decisione basandola su ciò che sapevo e sul migliore interesse per la mia famiglia. Ho grande ammirazione e rispetto per coach Popovich, RC Buford e per il loro general manager Brian Wright, li conosco tutti personalmente e mi spiace che le cose siano andate come sono andate, ma anche questa a volte è la NBA. Auguro soltanto il meglio a tutti loro per la prossima stagione”.
Come sarà il suo ritorno a San Antonio? Morris non ha paura:
“Paura della reazione del pubblico texano? Vengo da North Philly, non mi spaventano certo un po’ di fischi. Se mi vogliono fischiare, che mi fischino, è già successo anche altrove, in passato.”
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