4. Jonathan Isaac – Orlando Magic
Dopo una prima stagione complicata, ridotta a solo 27 partite per via di un infortunio alla caviglia destra, Jonathan Isaac ha giocato una discreta stagione da sophomore nel 2018-19: in 26.6 minuti di gioco a partita, la sesta scelta assoluta al Draft 2017 ha mandato a referto medie di 9.6 punti e 5.5 rimbalzi. Non sono cifre trascendentali, soprattutto alla luce di un non troppo esaltante 32,7% da dietro l’arco dei tre punti, ma sono comunque un buon incremento rispetto alla sua stagione da matricola (5,4 punti e 3,7 rimbalzi di media). Inoltre, i segnali lanciati verso la fine della stagione 2018-19 sono stati incoraggianti: mentre nelle sue prime 49 partite della scorsa stagione ha tirato con il 26,8% da tre su 2,8 tentativi a serata, nel solo mese di febbraio ha avuto medie di 14.1 punti, tirando con il 40,4% dalla lunga distanza su 4,9 tentativi, percentuale che poi si è stabilizzata sul 38,2% dopo la pausa per l’All-Star Weekend.
Più che per il suo coinvolgimento in attacco, però, Isaac si è fatto notare per la sua intensità difensiva: con un’apertura alare di 216 cm può difendere su più posizioni, e chiudere agilmente l’area agli avversari: anche sotto questo aspetto, il mese di febbraio è stato il migliore per il giocatore dei Magic, che ha fatto registrare 2,2 stoppate di media a partita (la sua media stagionale è stata di 1,3).
Quindi, nella sua prima stagione fra i professionisti Jonathan Isaac ha dimostrato di essere un’ala versatile e impegnata su entrambi i lati del campo: una qualità che farà la differenza al secondo anno, sopratutto in un giovane roster come quello degli Orlando Magic.
