Ci siamo. I Los Angeles Clippers sono attesi dalla stagione del Paradiso. Dopo aver acquisito Kawhi Leonard & Paul George, la compagine californiana è pronta a ribaltare le sorti di una rivalità cittadina che ha sempre dato ragione ai Lakers. Ad ammetterlo è stato lo stesso coach dei Clippers, Doc Rivers, che ha accolto i giornalisti di ESPN nel suo ufficio situato allo Staples Center:
“L.A. è la città dei Lakers. Mi va bene. Non ho alcun problema con questa cosa. Hanno vinto diversi titoli in questa Arena? Certamente ne hanno vinti tanti, ma solo alcuni qui dentro. Vi dirò comunque che questa cosa mi da fastidio. Noi? Sto osservando il nostro processo di crescita, stiamo creando il nostro movimento. Non stiamo cercando di togliere alcun lustro agli altri. Stiamo solo guardando in casa nostra. Mi dava fastidio non poter riuscire ad assistere ad una crescita, ora invece la stiamo facendo.
I Clippers sono ormai all’interno della Lega da 35 anni, senza aver mai segnato risultati importanti, ma rimanendo nell’ombra dei gialloviola che intanto collezionavano titoli a dismisura. Il trend, però, ora potrebbe poter cambiare. Nell’annuale “GM Survey” per la stagione 2019-20, il 46% dei GM ha selezionato i Clippers come i favoriti per la vittoria del titolo NBA. E la franchigia californiana non vuole tradire le aspettative.
Kawhi Leonard è la pedina più importante di una squadra che deve saper affrontare sia la regular season che l’ambiente dei playoff. E questo Doc Rivers l’ha bene in mente:
“Kawhi ha già vinto, quindi sappiamo che è un giocatore decisivo, e anche Paul George vuole esserlo. Gli altri? Penso che abbiamo una roster con ragazzi che vogliono vincere, ma dobbiamo avere saperlo fare. Cercare di vincere vuol fare tutto il necessario per vincere, il che significa che potremmo dover fare qualcosa di scomodo, qualcosa che non abbiamo mai fatto. I miei ragazzi devono essere flessibili e fare l’impossibile.”
Avere George e Leonard nella stessa squadra è un autentico privilegio per Rivers:
“Non li ho ancora allenati bene. Kawhi ha appena iniziato a fare tutto il lavoro in campo. E Paul deve ancora giocare. Quindi fino a quando non avrò tutti a disposizione non credo che avremo le facoltà per capire le potenzialità di questa squadra. Però mi piace il nostro roster. Mi piacciono molte cose. Lo stesso vale per Golden State, così come i Lakers. L’Ovest è difficile quest’anno, e va bene, ma sarà dura. Non è la sceneggiatura che vorresti, ma è la sceneggiatura che hai. E preferisco ritrovarmi qui, adesso, con questa situazione piuttosto di non poter competere con gli altri.”
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