Risultati NBA: Golden State cade con Phoenix e perde anche Curry! Super Harden guida Houston, Phila sa solo vincere
Curry e soci perdono contro i Suns e lo stesso 30 si frattura la mano. Harden sfiora il sessantello nella sfida contro Washington, con le squadre con più di 300 punti segnati! Male i Clippers senza Kawhi, Phila non perde più. Bene Boston, rimandata Brooklyn
Era la sfida tra le due uniche squadre imbattute nella lega ed è stato un dominio dei padroni di casa. Una grande performance di squadra permette ai Sixers di avere la meglio sui Wolves e di mantenere l’imbattibilità stagionale.
La sfida prende la direzione dei padroni di casa fin da subito: il primo e il secondo quarto sono infatti di dominio di Phila. Poi, nel terzo periodo, succede di tutto. Towns ed Embiid iniziano a darsele di santa ragione e non in senso metaforico. I due vengono separati a fatica ed espulsi entrambi. Privi del proprio centro titolare, i T’Wolves non hanno i mezzi per provare una già di per sé difficile rimonta e si arrendono agli avversari.
No, non avete le allucinazioni. Sì, avete letto bene. No, non era l’All Star Game. Una partita assurda quella tra Houston e Washington, combattuta fino all’ultimo secondo, con entrambe le squadre che scollinano sopra quota 150 (!!!) punti segnati.
I padroni di casa sono caldissimi da dietro l’arco e rispondono colpo su colpo alle bombe dei Rockets. I primi due quarti, seppure ad alto punteggio, sono equilibrati. Houston ha in Harden il suo miglior scorer, a cui risponde Beal.
Nel terzo periodo la partita esplode definitivamente: entrambe le squadre iniziano a macinare punti su punti ma nessuna delle due riesce ad allungare. 117-111 è il parziale alla fine del terzo quarto. Cose dell’altro mondo.
Come se non bastasse, il quarto periodo è ancora meglio (o peggio, per i cultori della difesa). Houston segna quarantotto punti, Washington quarantuno. A trascinare i Rockets c’è un Barba straordinario, che chiude a quota 59 punti segnati e col tiro libero della staffa. Tripla doppia d’ordinanza per Westbrook. Non bastano a Washington i 46 punti di Beal e le 20 triple segnate, record di franchigia. Ma che partita.
“Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere”. Oppure, in un inizio di stagione già di per sé complicatissimo, potrebbe infortunarsi seriamente il miglior giocatore della squadra. Che tragedia ragazzi. Golden State cade in casa con Phoenix e perde Curry, infortunatosi alla mano.
Il primo quarto chiarisce perfettamente il dramma dei padroni di casa: Phoenix spadroneggia, segna 43 punti e ne concede solamente 14. Basterebbe questo per far capire che per i Warriors non è proprio serata. Ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo. Dopo un secondo periodo equilibrato, nel terzo succede il fattaccio: Curry batte Oubre, penetra in area dove lo aspetta un totem di nome Baynes. Steph si lancia, si scontra con l’avversario e crolla rovinosamente al suolo, col peso del corpo sulla mano. Immediatamente diretto negli spogliatoi, si scoprirà poco dopo la diagnosi: frattura alla mano sinistra. Per Golden State il colpo è pesantissimo e nemmeno i 43 punti segnati nell’ultimo periodo bastano a rimontare la partita in una serata da dimenticare.
Here’s the Steph Curry hard fall via @KNBR. Appeared to be a left wrist injury. Extent of it could dictate how quickly this season could go way south for Warriors. pic.twitter.com/iqMC9MWqMz
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