Risultati NBA: Philly cade contro i Suns, troppi Bucks per Minnesota. Bene Nets e Rockets, Golden State torna a vincere
Orfani di Embiid, gli ultimi invincibili della lega crollano sotto i 40 punti di Devin Booker. Ok i Nets nonostante un super Ingram, Giannis e i suoi Bucks annientano i malcapitati Timberwolves. Nottata dal sapore di rivincita: tornano alla vittoria i Rockets dopo la debacle contro Miami e, udite udite, Golden State coglie il secondo successo stagionale
Dopo l’ultima desolante sconfitta patita contro i Miami Heat di Jimmy Butler, pur privi di un Russell Westbrook seduto in panchina per rifiatare e riordinare un po’ le idee, gli Houston Rockets tornano alla vittoria sul parquet del Toyota Center battendo i Memphis Grizzlies in una gara combattuta e anche piuttosto accesa in alcuni frangenti. Buona la partenza dei padroni di casa, che però si lasciano recuperare nel corso della seconda frazione, con il giovane Ja Morant a dirigere ottimamente le operazioni. Rockets che riescono a tornare poi saldamente in vantaggio nel terzo quarto, viaggiando intorno alla doppia cifra di vantaggio fino ad uno degli episodi più contestati della gara. Nel tentativo di difendere su Harden, Jae Crowder riceve un colpo all’inguine e gli animi si scaldano, con lo stesso Crowder che viene espulso per qualche parolina di troppo; alla fine gli arbitri, dopo aver rivisto l’azione, puniranno Harden con un flagrant foul. Memphis si rifà sotto sul 102-95 a meno di due minuti dal termine della gara, ma una tripla del solito Harden ricaccia indietro i padroni di casa, sancendo virtualmente la fine delle ostilità. Alla fine saranno 44, conditi da 10 rimbalzi e 6 assist, i punti messi a referto dall’idolo di Houston, mentre tra le fila degli ospiti si segnalano i 23 punti del già citato Morant e la doppia doppia da minimo sindacale di Jonas Valanciunas, che chiude con 10 punti e 10 rimbalzi.
Milwaukee Bucks 134 – 106 Minnesota Timberwolves
Settima doppia doppia in altrettante uscite stagionali per Giannis Antetokounmpo e i Bucks archiviano senza troppi sforzi la pratica Timberwolves, che pagano la squalifica di Towns, l’assenza di valide alternative di gioco a quelle fornite dal loro numero 32 e una difesa decisamente da registrare. Forti di un 53,8% dal campo, Giannis e soci passeggiano sui padroni di casa, macinando punti di vantaggio ad ogni frazione e imponendo un parziale di 62-38 sotto le plance che la dice lunga sull’importanza di KAT all’interno degli equilibri della squadra di coach Saunders. Padroni di casa che fanno il possibile prima di crollare definitivamente nel terzo periodo sotto i colpi dei 38 punti realizzati dai Bucks in 12 minuti, decisamente troppi per Wiggins e soci per poter pensare di recuperare. 34 punti, 15 rimbalzi e 6 assist per l’MVP uscente, che si aggiungono ai 26 punti e ai 22 di Bledsoe; tra le fila degli ospiti ci prova Wiggins, ma i suoi 25 punti non sono sufficienti ad evitare una sonora sconfitta.
Philadelphia 76ers 109 – 114 Phoenix Suns
Crolla anche l’ultima imbattuta della lega sul parquet della Talking Stick Resort Arena, dove i Phoenix Suns rifilano il primo KO stagionale ai Sixers di coach Brown, ancora alle prese con la squalifica di Joel Embiid. Gara frizzante e ben giocata da entrambe le squadre, decisa nell’ultima frazione di gioco a colpi di giocate decisive. A metà quarto il punteggio recitava 100-93 per i padroni di casa, ma dopo una serie di possessi vincenti, culminati con la schiacciata di Horford – autore di 32 punti e 5 rimbalzi – i Sixers avevano riacciuffato il pareggio. A quel punto ci hanno pensato Booker e Oubre, che con un paio di canestri pesanti hanno reindirizzato la gara su un binario favorevole ai Suns, che colgono la quinta vittoria di una stagione fin qui a dir poco sorprendente. Saranno ben 40 i punti messi a referto a fine partita di Devin Booker, che diventa l’ottavo giocatore più giovane a scollinare quota 6000 punti in carriera. Tra le fila dei padroni di casa segnaliamo anche la doppia doppia da 21 punti e 10 assist di un ottimo Ricky Rubio, mentre agli ospiti non bastano il già citato Horford e i 24 punti e 10 rimbalzi di Tobias Harris.