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I 10 “losing efforts” più importanti nella storia della NBA

Quando segnare 50, 60, 70 punti non basta a vincere la partita: ecco le più incredibili prestazioni individuali non coincise con un successo di squadra

2. Wilt Chamberlain, Mr. 100 e… Mr. 78

Wilt Chamberlain è stato un giocatore ai limiti della mitologia. Autore di straordinarie performance individuali nella storia della NBA, praticamente ineguagliabili. È stato finora l’unico ad aver mai segnato 100 punti in una partita. In altre cinque occasioni ha toccato o superato quota 70 e ventisei volte 60.

È lui, quindi, a detenere il maggior numero di losing efforts con un minimo di 60 punti: ben 11. Tra di essi, la prova realizzativa più alta di sempre in una partita persa: 78, in una sconfitta casalinga dei suoi Philadelphia Warriors con i Los Angeles Lakers l’8 dicembre 1961. Va detto che The Stilt in quella serata ebbe a disposizione ben 15 minuti in più, dal momento che la partita terminò al terzo overtime (151-147 il finale), ma resta comunque il più grande losing effort di sempre.

Che Wilt Chamberlain costituì un fenomeno davvero unico nel basket dell’epoca è evidenziato anche dal totale dei rimbalzi catturati in quel match: 43, quindi una doppia doppia 78+43. Assurdo.

Se si considerano invece le partite concluse nei regolari 48 minuti, allora è David Thompson il detentore del primato: 73 punti nella sconfitta per 139-137 sul campo dei Detroit Pistons, l’8 aprile 1978.

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