(8-3) Toronto Raptors 114-106 Portland Trail Blazers (4-8)
Altra vittoria per gli ottimi Raptors, altra sconfitta per i Blazers in difficoltà. Una partita dal risultato prevedibile, visti i diversi momenti di forma vissuti dalle due squadre: Toronto è ancora una delle principali forze della Eastern Conference, mentre Portland sta vivendo una preoccupante situazione di involuzione. Inizialmente sono però i padroni di casa a condurre le danze, almeno nel primo quarto. Alla lunga però i Raptors si rimettono in partita e guidati da VanVleet e Siakam, a metà gara sono di nuovo avanti di un punto. Portland si affida alle fiammate di Hood, ma gli ospiti rispondono con un parziale di 13-3 per chiudere il terzo periodo: Siakam è già a quota 25 punti. I Trail Blazers provano un ultimo, disperato assalto, ma l’ennesimo parziale (7-0) dei Raptors mette fine alle speranze di rimonta.
(7-4) Los Angeles Clippers 93-102 Houston Rockets (8-3)
La partita tra due delle superpotenze della Western Conference, entrambe dotate di un duo stellare (anche se per i Clippers non è ancora così), vede stavolta prevalere i razzi di Houston. Grazie ad un primo quarto super del Barba i Rockets si portano infatti subito avanti nel punteggio. I primi 12 minuti recitano 31-15 per Houston. LA tenta un timido rientro nella seconda frazione ma Harden fa ancora il bello e il cattivo tempo: i Rockets restano avanti di 12 (49-37) a metà gara e il numero 13 è già a quota 22 punti. Il vero riavvicinamento, con sorpasso annesso, dei Clippers avviene nella prima metà dell’ultimo quarto, nonostante il già 30ello di Harden e i 20 rimbalzi (terza partita consecutiva) di Capela. Leonard trascina i suoi al +3. Tocca quindi ancora una volta al Barba prendere i compagni per mano e a suon di ISO Ball, arrivando a quota 47 punti, consegnare la vittoria ai Rockets. Da segnalare il sipario tra Austin Rivers e suo padre Doc.
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(2-10) Golden State Warriors 94-120 Los Angeles Lakers (9-2)
Pensate se questa partita avesse goduto della presenza in campo di tutti i suoi protagonisti. Il lungodegente Cousins, nessun riposo precauzionale per Davis, ma soprattutto gli Splash Brothers in campo a pieno servizio. Probabilmente ora staremmo parlando di una sfida stellare ricca di colpi spettacolari. Invece Lakers e Warriors vivono due momenti di forma diametralmente opposti, come il giorno e la notte, e la vittoria è infatti dei padroni di casa. Ai Lakers bastano solamente 26 minuti in campo di LeBron per ottenere la W, visto l’andazzo della partita. Dopo 12 minuti LA è già a avanti 38-26, con 14 dei primi 17 tiri tentati messi a segno. Golden State rischia il tracollo totale già nel secondo quarto ma un paio di triple veloci lo evitano. I Lakers si rimettono in modalità schiacciasassi e fra il terzo quarto e l’inizio dell’ultimo, chiudono in cassaforte la vittoria. A poco meno di 4 minuti dalla fine, infatti, LA è avanti di 26 punti e può amministrare fino al termine, svuotando la panchina.