A poche ore dalla seconda e ultima apparizione stagionale allo United Center, Derrick Rose ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Will Perdue, ex Bulls dell’era Jordan, quattro volte Campione NBA e analyst per NBC Sports Chicago.
FROM CHICAGO
Di seguito i passaggi salienti della chiacchierata:
“La mia storia è la mia storia. Non avrei voluto nulla di diverso da ciò che è stato. Ho adorato questa città, che è la mia città natale, e ho raggiunto molti traguardi qui. Quando guardo i video d’archivio del documentario, mi viene in mente un giovane Mike Tyson, un talento dalle doti incredibili e focalizzato in tutto e per tutto sul suo mestiere […]. Non mi interessavano i paragoni, come non interessavano a lui.”
LOAD MANAGEMENT
Inevitabile, alla luce dei molti infortuni che hanno segnato varie fasi della carriera dell’MVP 2011, una riflessione sulla gestione dei carichi di lavoro. Un aspetto non secondario di fronte al compresso calendario della Regular season NBA. Ecco il pensiero di Rose:
“Era un momento diverso. Ora abbiamo questo termine ‘load management’. Non l’avrei portato ai livelli di Kawhi, che è stato molto prudente nella gestione del suo infortunio o simili. Se all’epoca si fosse parlato di load management, chi può sapere come sarebbe andata? ] Probabilmente ora sarei ancora ai Bulls.”
Per un ritorno la porta resta aperta:
“Dovreste chiedere al [proprietario] Jerry [Reinsdorf]. Ho ancora un anno di contratto, passato il prossimo anno sarò free agent. Chissà“
CONSIGLIO DA VETERANO
Non manca un suggerimento all’indirizzo di Zion Williamson, in attesa del debutto ufficiale in stagione della prima scelta assoluta del Draft 2019:
“Il peso è il primo aspetto […]. Deve imparare a conoscere il suo corpo, la lega, le sue abilità. Zion è sulla sua strada. Per quanto pesa ed è esplosivo e per come gioca. È un atleta che credo nessuno abbia mai visto prima.”
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