Chris Paul ha trascorso solamente due anni in maglia Houston Rockets. Arrivato per affiancare ad Harden un’altra stella nel tentativo di porre fine al dominio dei Golden State Warriors, l’ex Clippers ha vissuto due stagioni molto diverse tra di loro. Nella prima è andato vicinissimo ad eliminare Curry e soci, forse come non mai. La seconda è stata invece decisamente più complicata.
All’origine di queste difficoltà parrebbe esserci stata la difficile convivenza col Barba: rumors di corridoio parlano addirittura di mesi interi trascorsi senza che i due si rivolgessero la parola e un exploit, a questo punto decisivo per la trade, dopo l’eliminazione ai Playoff.
Nonostante ciò, Paul ha ammesso di essere rimasto alquanto sorpreso dallo scambio. La sua situazione contrattuale (era trascorso solo un anno dal suo faraonico rinnovo coi Rockets) e le parole del GM Morey sembravano presagire tranquillità:
“Sono rimasto scioccato. A dire il vero, qualche giorno prima della trade avevo parlato con Daryl e mi aveva assicurato che non mi avrebbe scambiato”
Secondo altre fonti Morey avrebbe, almeno apparentemente, informato Paul della possibilità che i Thunder inserissero una terza squadra nella trade. Gli Heat erano i principali indiziati (e restano ancora tra le più papabili mete future di Paul), ma non se ne fece nulla.
CP3, insieme a Gallinari e a Gilgeous-Alexander, arrivati in una OKC in piena fase di rebuilding, sta giocando questi primi mesi di stagione “in vetrina”, nell’attesa di un interesse da parte di una franchigia che punti più in alto. Gli screzi con Harden sono ormai cose passate:
“È la vita, può succedere. Gli auguro solo il meglio”
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