Non riesce il secondo capolavoro di fila ai Toronto Raptors. La squadra canadese, dopo aver scritto la storia contro Dallas, è costretta ad arrendersi, ai supplementari, nella sfida con gli Indiana Pacers, vera ammazza grandi di questo campionato. Partita equilibrata, nonostante gli infortuni che stanno falcidiando gli uomini di coach Nurse, costretto ad affidarsi agli stessi che solo 24 ore fa hanno fatto l’impossibile in Texas.
I giocatori di Indianapolis, in uno stato di grazia certificato anche dalla vittoria contro i Lakers, partono subito forti. I pilastri di Indiana danno così il via all’allungo che già a fine primo quarto segna un vantaggio di 15 punti e che viene difeso anche nel successivo, arrivando al riposo lungo sul +10.
Come con Dallas però, la maggior esperienza di Toronto e la grinta di Lowry e compagni caratterizza un terzo quarto di recupero degli ospiti. I giri in difesa aumentano, così come le stoppate sotto canestro e le transizioni sono portate a termine. Svantaggio recuperato e ultimo quarto con gli ospiti in vantaggio di un punto, nonostante il loro terrificante 21% da tre. Il finale dei tempi regolamentari, dopo un ultimo quarto punto a punto, si chiude con una tripla sbagliata di Lowry.
I supplementari sono la dimostrazione che anche i giocatori NBA sono umani: la stanchezza emerge e Indiana porta a casa la sfida con la tripla decisiva del +4 a 50 secondi dalla fine. Top scorer dei padroni di casa la coppia Turner, T.J. Warren , mentre Sabonis, oltre a 12 punti, chiude la doppia doppia con 17 rimbalzi. In casa Raptors, ancora una volta è Lowry a segnare più punti, 30 , ma va segnalata la prestazione di VanVleet, che associa a 21 punti anche 11 assist.
Utah Jazz 104 – 107 Miami Heat
Se qualcuno a inizio stagione dove avrebbe visto Jazz e Heat in questo periodo, nessuno avrebbe mai ipotizzato una disparità così ampia di risultati, men che meno a favore della squadra di Miami. Eppure oggi la classifica recita Heat a 22 vittorie e terza posizione, mentre Utah ferma alla sesta.
La partita di oggi è la chiara esemplificazione di ciò: partita sofferta, squadre di egual livello e punti costruiti col gioco corale. Vince Miami, che può contare su Butler top scorer con venti minuti, e sullo straordinario lavoro di Adebayo, altra grande rivelazione di stagione, autore di una doppia doppia con 18 punti e 12 rimbalzi. Utah invece perde anche a causa della mancanza del suo uomo chiave, Mitchell limitato a una prestazione opaca da 13 punti, ed è costretta ad affidarsi agli esperti, i veterani, che non deludono mai. Joe Ingles così veste i panni del leader offensivo e mette a segno 27 punti, a cui fa seguito Gobert in grado di raccogliere 20 rimbalzi. Non basta però e Miami con questa sfida arriva a Natale come meglio non potrebbe.
Philadelphia 76ers 125 – 109 Detroit Pistons
Le grandi squadre si vedono anche dalla qualità dei propri giocatori, quando sono in grado insomma di poter avere in campo più campioni. Philadelphia da questo punto di vista non ha di cosa preoccuparsi. O perlomeno queste emerge dalla sfida dei 76ers contro i Pistons.
Gara complicata quella di Detroit, fisica e maschia come è tradizione in Michigan. La lotta tra i due centri è accesa ma finisce sostanzialmente in parità, anche se forse ai punti vince Drummond autore di 7 punti e 1 rimbalzo in più rispetto a Embiid. A fare la differenza però sono le altre due stelle delle rispettive squadre, uno in negativo uno in positivo. Ben Simmons infatti sfodera una prestazione da tripla doppia, trascinando i suoi alla vittoria con 16 punti,17 assist e 13 rimbalzi. In casa Pistons invece Griffin, ombra del giocatore visto ai Clippers, delude ancora, lasciandosi pure andare a un accenno di rissa con Tobias Harris , top scorer di serata con 35 punti. Detroit, con 5 minuti da giocare e dieci punti da recuperare avrebbe voluto la cattiveria della propria ala grande in ben altri modi.