Invitato per l’All Star Weekend, Derrick Rose il mese prossimo tornerà nella sua amata Chicago, ma non da avversario. Anzi. Il giocatore infatti è stato scelto per partecipare alla Skills Competition che si terrà allo United Center: un’occasione unica per tornare ad esultare per quello che è stato il giocatore più iconico dei Bulls del nuovo millennio.
Al di là del momento amarcord e dell’ovazione che sicuramente sarà tributata al nativo della città del vento, l’invito alla Skills Competition è anche un giusto riconoscimento alla stagione di Rose.
La sua prima annata in maglia Pistons, infatti, si sta rivelando ricca di soddisfazioni personali, nonostante le difficoltà riscontrate dalla squadra. Detroit, nonostante un roster sulla carta in grado di puntare ai playoff, non è ancora riuscita a trovare continuità. Per D-Rose, al contrario, la stagione si sta dimostrando l’ennesima sfida vinta: le medie parlano di 17.3 punti e 5.7 assist a partita, in linea con quelli delle passate stagioni. Ma soprattutto il 52% dal campo, miglior risultato in carriera.
Cifre che dovrebbero far riflettere su un giocatore ritenuto finito troppo presto. L’hype creato attorno al suo arrivo a New York nel 2016, e le premesse non mantenute, hanno fatto considerare Rose un giocatore oramai in fase calante. La verità però è che dal suo addio ai Bulls, Derrick non ha mai smesso di dare il suo contributo, ovunque si trovasse. Sia a New York che in Minnesota il giocatore non è mai sceso sotto i 18 punti, al di là dei problemi ambientali, e fisici purtroppo. Negli ultimi, il giocatore si è trovato in franchigie le cui difficoltà non potevano essere salvate da un singolo elemento (vedi i Knicks, ma anche la china che stanno prendendo i T’Wolves) e questo gli ha impedito di scrollarsi di dosso l’etichetta di ex stella.
Il ritorno all All-Star Game, dopo 8 anni, è il giusto premio a un giocatore che non ha mai mollato e che forse, finalmente, ha ritrovato la condizione fisica che gli mancava dal 2012. Saranno in molto quindi ad esultare per Rose all’All-Star Game, e non solo i tifosi Bulls. Con la speranza che sia un nuovo inizio per il 32enne, e perché no, il momento per tornare a giocare con qualcuno in lotta per il titolo.
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