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NBA, Alex Caruso e il suo rapporto con LeBron James: “Mi chiama ‘GOAT'”

Il rapporto speciale tra il rincalzo e la stella dei Los Angeles Lakers

Alex Caruso non è più un giocatore in discussione. Almeno, non sembra più esserlo dopo la conferma di questa estate all’interno del roster dei Los Angeles Lakers. Un giocatore da rotazione giudicato sufficientemente in gamba anche da LeBron James che, spesso e volentieri, nella sua carriera ha dettato allontanamenti al proprio front-office… e per ora Caruso sta resistendo.

Nel frattempo, il numero 4 dei gialloviola ha colto le simpatie di tutti i tifosi NBA che lo stanno premiando a suon di voti in vista dell’All-Star Game 2020 in programma a Chicago. Attualmente Caruso si trova al sesto posto tra le guardie più votate ad Ovest, davanti a gente come Mitchell, Morant e Devin Booker.

In una intervista con Marc Stein del New York Times, il giocatore ha rivelato di essere rimasto piacevolmente stupito di essere stato inserito in questa particolare classifica:

“Devo dire che è molto divertente essere lì. Ovviamente, per essere in quella posizione, vuol dire che sto facendo tutte le cose giuste. No, seriamente… In realtà, non voglio togliere la possibilità ai ragazzi che meritano davvero di essere degli All-Star perché hanno avuto delle grandi stagioni. Penso che il voto dei fan per me sia, in parte, solo un complimento per quanto ho lavorato duramente per arrivare qui.”

Poi sull’enorme hype costruito dai tifosi intorno al suo nome, la guardia ha risposto in questo modo:

“L’hype? Penso di essere a mio agio nella mia pelle. So chi sono. So cosa faccio. E alla fine della giornata, è solo basket. Alla gente piace dare un sacco di hype, ma io, alla fine, penso solo al mio lavoro, andare sul parquet e giocare. Ogni volta che non penso alle cose intorno a me e gioco, gioco al meglio.”

Il suo rapporto con LeBron James, curiosamente, risulta essere speciale, come rivelato da Caruso stesso:

“Ogni volta che vedo James gli dico ‘Hey, Bron!, mentre lui mi chiama ‘GOAT’. Le prime due volte mi ha colto di sorpresa, ma ora è diventata un’abitudine”.

 

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