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NBA, Kyrie Irving torna sul roster dei Nets: “Qui non voglio mediocrità”

La stella dei Brooklyn Nets ha spiegato nel dettaglio il perché delle sue precedenti dichiarazioni, viste come polemiche, sul roster

Durante l’inizio della scorsa settimana Kyrie Irving si è reso protagonista di una dichiarazione più o meno forte, ripresa da tutti i media statunitensi sportivi, sul roster dei Brooklyn Nets. Secondo il playmaker, infatti, la compagine newyorchese se vuole davvero essere competitiva e lottare per il titolo NBA deve assolutamente aggiungere al proprio roster un paio di giocatori di livello.

Il suo commento è stato ripreso da diversi analyst, scatenando le reazioni anche di ex giocatori NBA, come Kendrick Perkins, che lo hanno accusato di mancanza di leadership e di essere il solito ‘distruttore’ all’interno dello spogliatoio. Irving, poche ore fa, è quindi tornato sull’argomento spiegando nuovamente il suo punto di vista su tutta la questione:

“Prima di tutto, dopo le dichiarazioni riprese dai giornali, ho cercato di assicurarmi che i miei compagni avessero capito bene le mie parole perché capita spesso che queste vengano pubblicate sui media ed estrapolate al di fuori di un contesto. Poi, ho sentito molti dire ‘Se io fossi stato al suo posto, avrei fatto così’, ecco… loro non possono avere alcuna idea perché non sono mai stati a questo livello, quindi come hanno potuto dire una cosa di questo genere? Non lo sanno, punto.”

Poi sulla reazione smisurata dei media:

“Non posso davvero farci niente e non mi importa troppo. L’unica cosa che mi interessa è essere un pilastro all’interno del mio spogliatoio, essere il più comunicativo possibile con i miei compagni e, quando sono sul parquet, cercare di aiutarli a vincere ogni partita. Questo è quello che sono. Non sono uno stronzo che gira urlando contro tutti nello spogliatoio come in molti hanno dipinto…”

Infine Irving ha provato ad fare una nuova disamina sul roster e sugli obiettivi realistici della franchigia per questa stagione:

“Ci sono ancora tanti obiettivi che voglio raggiungere in questa Lega e non lo posso fare senza migliorare una franchigia e vincere un campionato. Si riconduce tutto a questo: vincere. Continuerò a spingere, continuerò a chiedere il meglio da me stesso e a chiedere il meglio ai miei compagni di squadra. Se tutto questo è troppo duro per qualcuno, allora non puoi e non potrai stare nel nostro spogliatoio. Più semplice di così”

Il messaggio è chiaro…

 

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