Parafrasando un vecchio detto, si sono visti giorni migliori in quel di Philadelphia. Pare infatti che con l’inizio del nuovo anno i Sixers abbiano smarrito continuità, rendendo più altalenante del previsto la stagione, scivolando al quinto posto attuale con uno dei peggiori trend del campionato. Tutto questo ha iniziato a far rumoreggiare il proprio pubblico. Nel mirino sono così finiti diversi giocatori, tra cui uno dei totem della nuova generazione Sixers, Joel Embiid.
La scorsa notte, in particolare, il pubblico non ha più nascosto il proprio malumore e, durante il match contro Chicago, ha iniziato a fischiare il proprio centro. Embiid, che di certo non è noto per essere sobrio nelle reazioni, ha risposto facendo il segno di stare zitti con il dito ed aggiungendo qualcosa a parole. A fine partita, intervistato, Embiid ha dapprima cercato di essere conciliante a riguardo:
“Stavo soltanto parlando a me stesso. Non ho giocato al mio standard.”
Per poi aggiungere una risposta più in stile Joel, colorita e diretta:
“Non me ne frega nulla di come sembra. Sto solo giocando a pallacanestro. Cercando di tornare me stesso e star bene. Sto solo giocando a basket e cercando di dominare. Grazie.”
Sull’argomento è voluto intervenire anche l’allenatore dei Sixers, Brett Brown, per cercare di stemperare il tutto:
“Ho parlato con Joel per capire come è andata. Ma in generale penso sia andata così. Questa città è unica, passionale. Basta guardare come trattano le proprie star, da Carson Wentz a (Bryce) Harper a Joel Embiid [….] noi dobbiamo semplicemente giocare meglio e allenare meglio.”
Da ricordare però, al di là delle parole da pompiere di Brown, che in questa che rischia di diventare una stagione davvero lunga per i Sixers, anche Al Horford era già stato fischiato dai tifosi di Philadelphia. Col rischio che la passione dei tifosi diventi troppo frustrante per i giocatori, rendendo ancora più complicato ritrovare la continuità persa.
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