La ferita del Mondiale 2019 di Cina è ancora aperta, fra i piani alti di Team USA. Storicamente snobbato come competizione, il torneo cinese ha insegnato qualcosa ai dirigenti a stelle e strisce, che hanno deciso di non ripetere più lo stesso errore.
Team USA si è presentato con quello che, a stare larghi, poteva essere considerato il quarto/quinto roster a disposizione, come livello tecnico. Forse un po’ per un errore di valutazione, forse per puro disinteresse per la competizione, gli americani si sono ritrovati eliminati molto prematuramente e classificati solamente come settimi.
Le Olimpiadi invece godono di maggiore interesse e considerazione e proprio in questi giorni Team USA ha pre-annunciato il roster di 44 giocatori, da cui poi usciranno i 12 definitivi. Jerry Colangelo, direttore della nazionale, vuole evitare rinunce all’ultimo secondo come quelle dell’anno scorso:
“Pop e io non faremo alcun provino. Non ripeteremo la stessa cosa. Sceglieremo 12 giocatori e basta”
In effetti, la situazione in vista del Mondiale fu qualcosa di tragicomico. Tantissimi giocatori rinunciarono all’ultimo, costringendo Popovich e Colangelo a modificare le proprie scelte quasi ogni giorno. Fra i 44 pre-allertati ci sono praticamente tutte le superstar, da LeBron a KD, da Curry ad Harden. Il pronostico delle Olimpiadi rischia di essere ben diverso da quello dei Mondiali, con un roster costruito soprattutto sulla meritocrazia:
“Abbiamo scelto i giocatori cercando di avere equità. In altre parole, abbiamo scelto chi ha già giocato per noi in competizioni passate… alla fine, abbiamo fatto loro una domanda semplice. Quando gli abbiamo chiesto ‘Sei con noi o no?’, loro hanno risposto di sì”
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