Le possibilità di rivedere Klay Thompson in campo nella stagione NBA 2019/2020, dopo il brutto infortunio rimediato nelle scorse Finals, erano ridottissime già di per sé. La rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro non lasciava tanto spazio di manovra, ma lo stesso Thompson aveva provato, nel mese di agosto, a dare una finestra temporale in cui sarebbe rientrato.
Klay si era posto come obiettivo il periodo immediatamente successivo alla pausa per l’All Star Game. Evidentemente, il numero 11 degli Splash Brothers non è ancora pronto al rientro. Nessuna sorpresa comunque, almeno per coach Kerr, che era consapevole della lunga durata del recupero da un infortunio del genere:
“È quello che mi aspettavo dall’inizio, vista la gravità dell’infortunio. Sono i tempi normali per recuperare, ed eccoci qua. Non è una sorpresa”
In una stagione ormai ampiamente compromessa per Golden State, che occupa l’ultimo posto nella Western Conference, non c’è alcun motivo di affrettare il recupero di Thompson. Meglio concentrarsi sull’anno prossimo, con anche il ritrovato Curry, che invece rientrerà a breve.
Nonostante l’infortunio, Klay è stato inserito tra i 44 giocatori pre-allertati in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il suo recupero, per quanto impossibile da ottenere per la stagione NBA, non sembra invece così impensabile per il torneo giapponese. Sempre Steve Kerr, stavolta nelle vesti da assistente di Popovich per Team USA, si è espresso così:
“Non è da escludere, c’è ancora una possibilità. Non ne abbiamo ancora parlato davvero. La squadra per le Olimpiadi si incontrerà a luglio, quindi c’è ancora del tempo. Non è una cosa di cui discuteremo ora. È una possibilità, ma ovviamente la sua salute è al primo posto, quindi dovremo fare i conti con questa cosa”
Per quanto le Olimpiadi siano prese maggiormente in considerazione da Team USA rispetto ai Mondiali, e gli Stati Uniti abbiano tutte le intenzioni di vincere, una partecipazione di Klay Thompson potrebbe essere vista anche nell’ottica di far recuperare un minimo di forma al giocatore di Golden State, magari come 12esimo uomo.
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