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NBA, Zion Williamson risponde ai record: “Gioco per vincere”

I paragoni interessano poco al numero 1 dei Pelicans, ma quello con Jordan ha suscitato grande piacere

Il meteorite Zion Williamson ha avuto un forte impatto in NBA, sgretolando il muro di alcuni record importanti. Il prodotto dei Duke Blue Devils ha rilanciato i suoi Pelicans: 26 vittorie e 33 sconfitte, con la zona Playoff oramai ad un passo. Nelle 14 partite di regular season giocate, il classe ’00 ha registrato una media di 23.3 punti, 7.1 rimbalzi e 2.3 assist. Non male per un ragazzino che gioca per la prima volta in mezzo ai giganti.

Tuttavia, Williamson non è un ragazzino come tanti altri. Il suo talento è immenso e le aspettative su di lui sono altissime. Le spalle quadrate del numero 1 dei Pelicans reggono bene l’enorme pressione che gli circola intorno, specialmente quando viene paragonato, per ciò che fa sul campo, ai più grandi di sempre. L’ultimo e freschissimo confronto è quello con Carmelo Anthony: nella vittoria di stanotte contro i Cleveland Cavaliers, Williamson ha superato Melo nella classifica dei giocatori con meno di 20 anni a segnare almeno 20 punti in partite consecutive. Dieci gare contro le nove dell’Anthony 2003/2004. Nel post partita, Williamson ha reagito così all’ennesimo record infranto:

“Sono dati assurdi, paragoni che rendono felici più i giornalisti di me. Sinceramente non scendo in campo pensando a questo, non sapevo neanche di concorrere a un record di questo tipo. È venuto fuori perché voglio vincere, quello è il mio unico obiettivo quando sono sul parquet.”

Mentalità vincente. Questo rende ancora più speciale la prima scelta al Draft 2019. Nonostante questo, l’ala grande dei Pels ha reagito diversamente quando, dopo la gara di domenica scorsa contro i Golden State Warriors, il paragone è stato con Michael Jordan. Infatti, Williamson è diventato insieme a MJ l’unico rookie a giocare quattro partite consecutive con almeno 25 punti e il 57% dal campo. Ed è stata l’emozione a far da padrona:

“Cosa, Jordan? Jahlil [il giornalista che gli ha comunicato il record eguagliato] non mi ha preso in giro. Diceva sul serio. Mi manda in estasi questa cosa, non posso mentire. Michael è uno dei miei giocatori preferiti, ho spesso raccontato che mia madre mi diceva di guardare i suoi video e studiarli a fondo. Imparare da MJ vuol dire provare a essere come lui e ritrovarmi da subito sullo stesso livello significa tantissimo per me.”

 

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