In questa situazione surreale, per cui sembra di vivere in un universo parallelo, anche la NBA ha deciso di fermarsi. Lo stop è la giusta soluzione per evitare che il virus che sta piegando i sistemi sanitari di molti paesi si diffonda pericolosamente anche negli Stati Uniti. D’altro canto, niente è più importante della propria salute. Neanche la passione sfrenata per uno sport.
Tuttavia, bloccare tutte le attività non è sempre possibile, perché vi sono persone che da queste funzioni traggono il necessario per continuare a sopravvivere e, magari, per mantenere le rispettive famiglie. Alcune di queste persone sono coloro che lavorano all’interno degli stadi della NBA. I Cleveland Cavaliers si sono resi protagonisti di un gesto signorile, che dovrebbe essere la scintilla di partenza di una reazione a catena. I Cavs hanno deciso infatti di sostenere economicamente il personale che si prende cura del Rocket Mortgage FieldHouse, l’arena di casa.
Il numero 0 dei Cavaliers Kevin Love ha già donato una somma di 100mila dollari per sostenere lo staff e nel suo ultimo post su Instagram scrive:
“Attraverso il gioco del basket, abbiamo avuto occasione di affrontare grossi problemi e di tenerci uniti come una lega che si prende cura dei giocatori, dei tifosi e delle comunità in cui lavoriamo. Sono consapevole del livello di ansia che ognuno di noi sta sperimentando ed è per questo che ho deciso di donare 100mila dollari attraverso la mia fondazione in supporto dell’arena e dello staff che sta attraversando una situazione improvvisa a causa della sospensione del campionato. Spero che in questo tempo di crisi, altre persone si uniranno a me nel sostenere le nostre comunità.”
Inoltre, i Cavaliers hanno confermato che continueranno a compensare l’arena e tutto il suo staff come se ogni gara ed ogni evento si svolgesse comunque. Dunque, lode alla franchigia dell’Ohio e alla sua ala grande, i quali contribuiranno a sostenere la vita di molte persone. Un gesto da applausi, tanti applausi.
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