A seguito della positività al Coronavirus di Rudy Gobert e Donovan Mitichell, tutte le franchigie NBA hanno programmato dei controlli sistematici sui propri giocatori, a cominciare dai Toronto Raptors.
La squadra canadese è stata infatti l’ultima ad affrontare gli Utah Jazz, e prontamente ha comunicato i risultati del test effettuati sui giocatori impiegati.
Attraverso un comunicato, la franchigia ha dichiarato che tutti i test sono risultati negativi, con un solo campione ancora in fase di analisi.
I Toronto Raptors hanno inoltre deciso di annullare qualsiasi evento in programma, sottolineando l’importanza nel rispettare ogni norma impostagli.
Ci è stato chiesto di far rimanere in isolamento per 14 giorni i giocatori entrati a contatto con una persona nota per aver contratto il virus, e rispetteremo ogni richiesta. Praticheremo qualsiasi strumento di prevenzione, dal mantenere la distanza all’igiene delle mani. Ma soprattutto monitoreremo attentamente la salute di tutti. Continuiamo a mantenere aperte le comunicazioni con le autorità sanitarie pubbliche e gli esperti in malattie infettive, e siamo molto grati per la loro guida. Come sempre, apprezziamo il supporto dei nostri fan e amici.
In un’intervista per TNT, Adam Silver non ha escluso la possibilità che l’intera stagione possa essere annullata, a seconda di come l’emergenza si svilupperà nelle prossime settimane.
Certo il problema è attuale, e la nostra risposta è stata di mettere tutto in pausa per 30 giorni. Per il momento è l’unica decisione che possiamo prendere. Ma la vera domanda per il futuro è se esisterà un protocollo che ci permetta di tornare a giocare. Penso che l’obiettivo comune sia ovviamente quello di non compromettere la salute di nessuno. E proprio in virtù di questo caposaldo, per il momento è davvero troppo presto per prendere qualsiasi altra decisione in merito.
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