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I 14 peggiori contratti nella storia della NBA

Ricoprire d’oro i campioni sembra facile, ma non sempre i giocatori rispettano le attese, soprattutto dopo avere firmato contratti milionari.

Dopo avervi offerto la carrellata dei giocatori NBA più pagati del 2019-2020, oggi spostiamo l’attenzione verso quegli atleti che, una volta firmati contratti plurimilionari, non hanno mai rispettato le attese, facendo pentire i General Manager che li hanno ricoperti di soldi.

Diversi i nomi sulla lista, ma abbiamo provato a raccogliere quelli che in qualche modo hanno bloccato il Salary Cap delle rispettive franchigie d’appartenenza. Ecco, quindi, la Top 14 dei peggiori contratti nella storia della NBA.

 

14. Antonio Davis

Il primo giocatore della lista è Antonio Davis (no, non abbiamo italianizzato il nome di Anthony Davis), che qualcuno potrebbe ricordare per i suoi trascorsi a Milano nel 1992-1993. Proprio dopo la stagione in Italia Davis decise di compiere il grande salto e venne scelto alla #45 dagli Indiana Pacers. Passato qualche anno ad Indianapolis, nel 1999 approda ai Raptors, dove si consacra definitivamente diventando un giocatore da quasi 15 punti e 10 rimbalzi di media a partita (la sua migliore annata è il 2000-2001, quando chiuse a 14+10 di media).

Queste cifre convinsero quindi il General Manager della franchigia canadese a rinnovare il contratto del lungo statunitense che, nonostante avesse già 33 anni, firmò un quinquennale da 60 milioni di dollari complessivi. Inutile dire che Davis, eccezion fatta per qualche buona prestazione ogni tanto, non finirà mai più una stagione con una doppia doppia di media.

 

13. Erick Dampier

erick dampier

Avete presente quei giocatori che durante il contract year (ossia l’ultima stagione prima che scada il contratto, ndr) giocano ad un livello straordinario per poi tornare nella mediocrità dalla stagione successiva? Erick Dampier ne è il classico esempio. Nella stagione 2003/2004 il giocatore dei Golden State Warriors inanellò una serie di ottime prestazioni che gli permisero di chiudere l’anno con 12.3 punti e 12 rimbalzi di media a partita, con i Dallas Mavericks che decisero di puntare su di lui durante la free agency del 2004. In quell’estate Dampier riuscì a strappare un contratto di 7 anni che lo avrebbe portato a guadagnare oltre 73 milioni di dollari. Proprio come Antonio Davis, Dampier non finirà più nemmeno una stagione in doppia doppia di media.

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