Il gesto di Danilo Gallinari per gli ospedali in Oklahoma non è passato sotto traccia. Il giocatore italiano, infatti, nelle scorse ore ha donato 400 test per il Coronavirus, guanti e mascherine, al dipartimento medico della contea di Oklahoma City. Il Gallo, colpito in prima persona anche dalle vicende nel Belpaese, ha mostrato un forte attaccamento alla comunità, come spesso è accaduto in tutte le sue avventure NBA. Queste le parole dell’ala:
“C’è bisogno, e se le persone nelle mia posizione possono far qualcosa per aiutare — e io posso aiutare — sento di volerlo fare e di doverlo fare. Sono qui, vivo qui, mi sento meglio sapendo di poter fare qualcosa per migliorare la situazione di questa comunità. Non sono un mago, non stato facendo l’indovino: ho semplicemente fatto notare che quello che stava succedendo in Italia sarebbe potuto succedere anche qui. Siamo stati fortunati che il commissioner Silver è stato eccezionale nell’intervenire immediatamente, scegliendo di non passare neppure attraverso la fase n°2, quella della disputa di alcune partite a porte chiuse, ma scegliendo di sospendere subito tutto. È stata la decisione giusta e sono felice che l’abbia presa immediatamente. Tutti devono capire che è fondamentale comportarsi in una certa maniera, perché questo virus non passerà domani, né tra qualche giorno, né in una settimana o due: ci vorranno mesi, ma con l’aiuto di tutti possiamo ancora contenere i numeri del contagio”.
Come sta passando questo periodo di ‘clausura’ forzata il Gallo? Così:
“Sono chiuso in casa, mi alleno due volte al giorno, cucino, guardo un po’ di tv: sono fortunato che la mia fidanzata è qui con me, fossi stato da solo sarebbe stato molto peggio”
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