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Le 10 clausole nei contratti più assurde della storia dell’NBA

Spesso si parla di giocatori strapagati, contratti fuori da ogni logica, regole incomprensibili e eccezioni ad hoc. Meno ci si sofferma sulle altrettanto assurde clausole contenute all’interno di essi. Scopriamo le dieci più incredibili della storia dell’NBA.

1. Adonal Foyle

Credits to uk.businessinsider.com

La domanda che potrebbe sorgere spontanea è – chi è Adonal Foyle? Modesto role-player sanvincentino naturalizzato statunitense scelto all’ottava chiamata da Golden State al Draft del 1997, Foyle ha avuto una carriera in NBA da undici stagioni ed un picco di 6 punti e 7 rimbalzi di media nelle sue annate tra Bay Area, Orlando e Memphis.

Carriera tutt’altro che sfolgorante che però non impedì alla dirigenza degli Warriors di inserire ben due clausole all’interno del suo contratto da 42 milioni in sei anni (tagliato dopo 3 anni e con 30 milioni non garantiti): 500.000 dollari nel caso di vittoria dell’MVP, altri 500.000 per l’MVP delle Finals. Un po’ ambizioso per un giocatore scelto prima di Tracy McGrady e incapace di trascinare i Warriors ai playoff in una delle decadi più buie della storia della squadra di Oakland.

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