Kevin Garnett non è uomo che parla alle spalle. Se c’è qualcosa che non gli piace o non lo soddisfa lo dice apertamente, senza troppi giri di parole. Era così in campo ed è rimasto tale anche adesso che giocatore non lo è più. Ed esprime apertamente la sua rabbia e il suo disgusto nei confronti di Glen Taylor, proprietario dei Minnesota Timberwolves, sebbene sia stato appena scelto per entrare nella Hall of Fame. Il motivo? Proprio Taylor che, stando a Garnett, si sarebbe rimangiato l’accordo di un passaggio di proprietà della franchigia, proprio dalle sue mani a quelle di KG.
Garnett ha espresso tutto il suo disappunto in un’intervista rilasciata a Shams Charania di The Athletic. Ecco alcuni passaggi:
“I T’Wolves vogliono ritirare la mia maglia? Non mi interessa, non sarebbe genuino: Glen (Taylor) starà ricevendo tante pressioni dai tifosi e da tutta la comunità di Minneapolis, quindi non sarebbe voluta”
L’astio di KG nei confronti di Taylor nasce nel 2015, anno della sua seconda esperienza in Minnesota. Garnett, Flip Saunders (ex coach e allora dirigente dei Lupi) e Taylor raggiunsero un accordo circa un passaggio di proprietà che avrebbe visto l’ex Campione NBA coi Boston Celtics diventare proprietario (con Saunders) della franchigia. La prematura scomparsa, nello stesso anno, di Saunders però pose fine all’accordo con Taylor che si rimangiò la promessa di cessione. Motivo che ha disgustato profondamente Garnett:
“Quell’episodio mi mostrò il vero Glen Taylor. Ero convinto fosse un uomo d’affari onesto ma il nostro accordo morì con Flip e io non lo perdonerò mai per questo. Non voglio nessun rapporto con lui o con persone attorno a lui. Minneapolis avrà sempre un posto speciale nel mio cuore ma io non voglio aver niente a che fare con i serpenti. Non faccio affari con serpenti figli di p******”