I Los Angeles Lakers hanno iniziato questa stagione con grandi aspettative. Importanti colpi di mercato e un miglioramento del roster hanno permesso alla squadra di avere tutte le carte in regola per poter vincere il campionato.
Con l’NBA in sospeso a tempo indeterminato, però, cominciano ad emergere alcuni pensieri negativi, un po’ amari, tra i giocatori. Tra questi ha parlato Jared Dudley, veterano a supporto della squadra, ai microfoni di Michael Lee di The Athletic:
“Questo sarebbe stato l’anno perfetto che ci avrebbe dato la possibilità di vincere. Pensando al futuro, si era programmato tutto. Avremmo potuto giocare [i Playoffs] in casa, anche se non sappiamo come sarebbe andata in realtà. Milwaukee avrebbe potuto perdere qualche partita in più. Forse gli avremmo presi, molto probabilmente no, ma non si sa mai”.
I Lakers erano in cima alla classifica della Western Conference, con un record di 49-14, prima che l’11 marzo fossero interrotte le partite. La franchigia era pronta per spezzare i 7 anni di mancata presenza ai Playoffs, grazie alla guida della scintillante coppia di All-Stars LeBron James e Anthony Davis.
Dudley poi ha aggiunto che l’intero spogliatoio era particolarmente affiatato e che tra compagni di squadra ci si intendeva. Questo soprattutto per via di altre forze esterne come la morte scioccante di Kobe Bryant e l’esperienza della squadra in Cina avvenuta durante le polemiche sul tweet di Daryl Morey.
Ciò quanto aggiunto dal 34enne:
“La chimica era semplicemente fenomenale. Il gruppo chiacchierava molto volentieri e non si presentavano mai problemi o discussioni. Siamo stati tutti insieme. Non avevamo difficoltà a dire cosa pensavamo e spesso ascoltavamo i consigli e le critiche dello staff, di LeBron o AD, per migliorarci.
Per quanto riguarda il proseguimento della stagione ha detto:
“Sono una persona a cui piacciono i soldi ma so che non dovrebbe essere la ragione principale per farci tornare subito in campo. Questo perché al primo posto c’è la salute delle persone e la lotta contro il virus. Al momento, in NBA, non ci sono le condizioni giuste per proseguire con il campionato. Speriamo avvenga un miracolo e speriamo che qualcosa cambi nei prossimi 60 giorni, ma la situazione mi sembra più grave di giorno in giorno”.
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