Prima di KD, però, c’è stata (come esiste tutt’ora) l’era formata da Curry-Thompson e Draymond Green. Nel 2015-16, il trio ha trascinato Golden State a battere il record di vittorie in regular season (73-9, ndr) che apparteneva in precedenza ai Chicago Bulls, con un offensive rating di 8.1 punti superiore alla media della Lega. Qualcosa di veramente irreale.
Sono stati gli anni in cui Curry ha cambiato, a suo modo, la pallacanestro segnando da ogni posizione, così come l’efficacia di Thompson dall’arco ha fatto capire una volta di più come il gioco dovesse adattarsi al perimetro. Draymond Green ha invece rappresentano l’importanza degli intangibles. Complessivamente, tutti e tre i giocatori hanno messo insieme numeri davvero importanti:
Stephen Curry: 25.6 punti, 6.9 assist, 4.7 rimbalzi, 4.1 triple
Larry Bird, Robert Parish e Kevin McHale hanno giocato insieme dal 1980-81 al 1991-92. Questo è senza dubbio il più grande frontcourt che la NBA abbia mai visto. Tutti e tre sono diventati successivamente Hall of Famer. Tanto per darvi dei numeri, McHale è, tra i 3, quello che ha il minor numero di apparizioni ad un All-Star con sette partecipazioni. Ha vinto due volte il premio di miglior sesto uomo dell’anno. Bird invece ha vinto 3 MVP e 2 MVP delle Finals. Anche per Parish non c’è bisogno di presentazioni: basti sapere nel 1996, in occasione del cinquantenario della NBA, il 9 volte All-Star è stato incluso nella lista dei 50 giocatori più forti di tutti i tempi. Insieme, il trio ha conquistato tre titoli.
I loro numeri rappresentano forse meglio il loro potenziale:
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