Ogni giorno che passa arriva una nuova dichiarazioni di Draymond Green. Il lungo dei Golden State Warriors, intervenuto all’ormai famoso podcast “All The Smoke” condotto da Barnes e Stephen Jackson, stavolta ha parlato del suo rapporto con coach Steve Kerr e del suo approccio mentale con lui. A quanto pare, il buon Draymond, all’inizio ha fatto fatica a capire ad inquadrare il proprio capo allenatore, andando più volte (stranamente) in escandescenza con lui nel corso della sua carriera. Queste le parole di Dray:
“Io e lui ci scontravamo molto spesso all’inizio, ci è voluto un po’ per capire che eravamo simili sotto molti aspetti. Siamo entrambi agitati da una passione impetuosa, possiamo perdere le staffe in un istante. Eravamo arrivati a un punto in cui, se mi avesse detto anche solo un’altra cosa, avrei perso la testa e gli sarei saltato addosso. Morivo dalla voglia che mi dicesse qualcosa, non aspettavo altro. E lui non ha detto una singola parola, niente.”
La strategia di Kerr, fine ragionatore, è culminata con una lettera di quattro pagine spedita allo stesso Green, per evitare quello che sarebbe stato uno scontro a parole. Lettera, però, andata per sempre perduta dal giocatore classe 1990, così come il suo contenuto:
“Ancora oggi non so cosa c’è scritto. Ho letto le prime righe e c’era scritto tipo: ‘Draymond, so che la situazione è difficile in questo momento, ci scontriamo spesso, siamo in fase di stallo e sei frustrato…’. Ho chiuso la lettera, l’ho tenuta qualche giorno e poi l’ho buttata via. Non avevo bisogno di altro. Li ho capito che aveva squadrato bene, sapeva come ero fatto. Non ha detto una fot…a parola. Un ca…o di scacco matto. Mi ha scritto una lettera: non potevo mettermi a litigare con una lettera.”
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