Rick Carlisle, capo allenatore dei Dallas Mavericks, ha affermato come The Last Dance abbia insegnato qualcosa alla nuova generazione di giocatori pronti ad approcciarsi alla NBA. La storia di Michael Jordan e il suo approccio con compagni e avversari, ha dato la giusta misura di come ragiona un campione. Carlisle, prendendo in esempio proprio la famosa docuserie, ha dichiarato che i giocatori d’oggi si concentrano molto meno sull’aspetto mentale della vittoria, rispetto a quanto si faceva una volta. Queste le parole rilasciate a The Athletic:
“Non se ne parla molto nella serie, però è un aspetto interessante. In quell’era, i team dominanti e i giocatori dominanti di quel periodo – penso a Larry Bird, Magic Johnson, Isiah Thomas e anche a Michael Jordan – sapevano che la loro legacy si sarebbe fondata tutta su quanti anelli avessero vinto a fine carriera. Questo è un messaggio che i giocatori della NBA di oggi dovrebbero cogliere. In quei giorni non c’erano i social media, non avevi tutte queste distrazioni che ci sono oggi. Non venivano offerti certi contratti con uno stipendio così alto e non c’erano tutti questi accordi fra giocatori e sponsor. Solo alcuni giocatori li avevano, i più forti. Oggi girano tantissimi soldi. Ci si ossessiona su altre cose e non sul vincere un anello o due di fila o anche tre.”
Anche Carlisle è comparso nella serie anche se solo con un piccolo cameo poiché l’attuale allenatore dei Mavs si ritrovò a giocare una serie di playoff contro Jordan quando militava nei Boston Celtics. Carlisle, inoltre, in quel periodo vinse un anello da giocatore, nel 1986, quando divideva il terreno di gioco con uno dei più grandi Celtics di sempre, Larry Bird.
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