Dwight Howard, il centro dei Los Angeles Lakers, è uno di quei giocatori che, capitanati da Kyrie Irving, non vogliono tornare a giocare.
Dietro questa scelta ci sono motivi legati all’emergenza sociale in America, sfociata in questi giorni dopo l’assassinio di George Floyd.
Tramite una lettera affidata a Shams Charania di The Athletic, il numero 39 gialloviola ha spiegato che non vogliono bloccare la ripresa NBA, ma vogliono chiarezza e aiutare la comunità.
Questi i passi salienti delle parole scritte da Dwight Howard:
“Contrariamente a quanto la gente pensi, non vogliamo in nessun modo bloccare la ripresa della NBA, visto le meravigliose opportunità che ci ha offerto. […]
Il nostro obiettivo principale è avere chiarezza e rendere tutti i giocatori più consapevoli: molti di loro hanno paura a fare domande, ma come uomini e donne abbiamo il diritto di farle. Abbiamo sempre sottolineato l’importanza di rimanere uniti anche con opinioni diverse, ma giudizi e opinioni sono stati formulati conoscendo solo parte della storia”
Nella lettera Howard difende la posizione di Kyrie Irving, vicepresidente della NBPA, prendendo anche le parti del suo compagno Avery Bradley:
“Per quanto radicale possa sembrare la sua posizione, Kyrie ha ragione al 100%: non siamo più schiavi, abbiamo il diritto di avere la massima trasparenza prima di prendere una decisione. Come ha detto Avery, vogliamo essere sicuri di pensare al bene collettività: continueremo a fare tutte quelle domande scomode che possono portare alla verità e all’unità”
In precedenza Howard riteva la NBA una distrazione per la protesta sociale, ma ora è più propenso a ripartire, come scrive anche il Los Angeles Times.
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