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Lou Williams: “Giocare a Orlando? Sono 50-50…”

La guardia dei Clippers teme che la ripresa possa distrarre il pubblico dalla lotta al razzismo

Lou Williams, guardia dei Los Angeles Clippers e tre volte Sesto Uomo dell’anno, ha detto di essere indeciso se tornare o meno a giocare a Disney World, poiché teme che la ripartenza NBA potrà distrarre le persone dalle proteste del movimento Black Lives Matter. Il giocatore, ospite in una videoconferenza con i fan sulla piattaforma CoStar video, ha rilasciato le seguenti parole:

“Questo è un tempo frenetico. Non sappiamo quale sia la decisione giusta da prendere, stiamo provando a capirlo al volo come tutti gli altri perché abbiamo un lavoro da fare, e abbiamo anche noi famiglie da sfamare. Inoltre, la maggior parte di noi sono al contempo persone di colore”

La stella dei Clippers, che prima dello stop viaggiava a 18.7 punti e 5.7 assist di media, guidando una delle migliori panchine NBA, si è anche chiesto fino a che punto la lega arriverà ad accogliere il desiderio di protesta di molti giocatori come lui, da sempre attivo nella lotta contro il razzismo:

“Se scendiamo in campo, quanta parte della piattaforma (NBA) possiamo realmente usare? Potremo avere una patch Black Liver Matter sulle divise? Le divise potranno dire Black Lives Matter? E il campo? Potremo usare tutta questa visibilità al meglio delle nostre possibilità? È difficile da dire, è veramente difficile. Voglio essere onesto, sono 50-50 (riguardo il tornare a giocare)”

I giocatori avranno fino a mercoledì 24 per comunicare alle proprie franchigie la decisione di tornare, o meno, a giocare. Coloro che non scenderanno in campo non riceveranno lo stipendio per le partite che salteranno. Per i Clippers, in corsa per il titolo, perdere Lou Williams potrebbe davvero essere un duro colpo. D’altra parte, il commissioner Adam Silver ha detto di capire le perplessità dei giocatori, e ha detto che l’NBA sta esplorando tutte le possibilità e ascolterà le idee di tutti per dare importanza al Black Lives Matter.

 

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