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Charles Barkley: “La NBA non finirà la stagione”

La preoccupazione dell’ex stella dei Suns: “La Florida è il posto più colpito dal virus, difficile che non nasca un nuovo focolaio”

Tutti sperano nella ripresa e nella conclusione della stagione NBA, ma non Charles Barkley. L’ex giocatore dei Philadelphia 76ers, Phoenix Suns e degli Houston Rockets vede il futuro di questa stagione tutt’altro che roseo, come ha detto durante il podcast ‘The Steam Room’ in compagnia di Ernie Johnson.

I dubbi di Barkley sono legati alla situazione del coronavirus negli Stati Uniti: in questi ultimi giorni, infatti, c’è stato un aumento dei positivi soprattutto in Florida, luogo scelto per la ripartenza NBA.

Una situazione che rende difficile la conclusione della stagione, come spiega Barkley:

“Non credo che esista la possibilità di finire questa stagione. Sono addolorato perché conosco molte persone che perderebbero il lavoro risentendone anche in futuro. Per come si sta evolvendo la situazione, in questo momento la Florida è il peggior posto al mondo e stiamo portando 22 squadre NBA nell’epicentro. Ci abbiamo portato la WNBA e anche la MLS si svolgerà lì”

Nonostante le misure di sicurezza e i protocolli medici che la lega adotterà, il rischio di creare un nuovo focolaio è alto. Per questo motivo, secondo Charles Barkley, si andrà incontro a un disastro annunciato:

“Mi sembra impossibile che stando tre mesi lì, nel luogo più colpito dal virus, non ci sarà un nuovo focolaio. Non sono pessimista, ma la situazione che ci circonda crea qualche preoccupazione in più” 

Per cercare di isolare il più possibile le squadre, la NBA applicherà un protocollo per mantenere in sicurezza il Disney World Resort di Orlando. Prima di arrivare in Florida, i giocatori dovranno sottoporsi a due test: solo se saranno negativi i giocatori potranno raggiungere la bolla.

Le squadre arriveranno in giorni diversi e, dopo due giorni di quarantena, potranno allenarsi divisi in orari e giorni.

 

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