Nonostante Erik Spoelstra abbia la fama per essere uno dei coach più calmi della lega, Chris Bosh ha raccontato sul suo blog “The Last Chip”, alcuni dettagli sugli allenamenti del coach ai tempi dei Miami Heat.
Infatti, il fatto che Spoelstra non lasciasse mai intravedere segni di rabbia o frustrazione nei momenti clou della partita, non significa che non fosse capace di richiamare i suoi giocatori, nelle porte chiuse della palestra.
In particolare, Chris Bosh ha fatto riferimento ad un accaduto del 2013, dopo una sconfitta cocente contro i Chicago Bulls in gara 1, alle semifinali dell’Eastern Conference.
“Sapevo che Spo ci avrebbe fatto pesare quella sconfitta il giorno dopo. Dopo la partita, non ha detto null’altro che “domani allenamento”. Questo significava che ci aspettavano gli Hunger Games, come li chiamava lui -un allenamento degno di nome, in cui ci distruggeva-“
“Iniziammo con una sessione video, era brutale; perchè non importa quanto ti impegni per migliorare e fare meglio, non c’è niente di meglio che guardare te stesso fare qualcosa, osservare cosa sbagli, e aggiustarlo la volta dopo.”
I Bulls riuscirono a mantenere la squadra di Miami ad una percentuale di 39.7% e lo stesso Bosh mise a segno un terzo dei suoi tiri.
In gara 2 invece, la risposta degli Heat fu un imponente 115-78 sulla squadra di Chicago. Bosh è estremamente convinto che il merito per il risultato fosse di Spoelstra.
“Eravamo naturalmente competitivi. Quelle sessioni di film e allenamenti detti Hunger Games, hanno provveduto a migliorare la nostra chimica, e a sviluppare la nostra abilità di comunicare senza parole.”
Gli Heat vinsero le partite successive, e sconfissero i Pacers e i San Antonio Spurs per portarsi a casa l’anello della stagione 2013.
Leggi anche:
NBA, Haslem: “Sono ancora il giocatore più sexy della lega”
NBA, Andre Roberson in forma smagliante
NBA, Steve Kerr parla del futuro dei suoi Warriors