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SLAM e Sports Illustrated: le 10 copertine che hanno fatto la storia della NBA

Le dieci storiche copertine che hanno rivoluzionato la cultura della pallacanestro NBA: Allen Iverson, Michael Jordan, LeBron James e tutti gli altri, immortalati in scatti davvero iconici.

4. “Showbiz & KG”

Credits to SLAM

Data pubblicazione: ottobre 1997

Giocatori in copertina: Stephon Marbury e Kevin Garnett

Prima di segnare trentelli come niente fosse in CBA, la massima lega di pallacanestro in Cina, all’alba del nuovo millennio Stephon Marbury è stato un due volte NBA All-Star e, andando ancora più indietro nel tempo, un promettentissimo giocatore dei Minnesota Timberwolves nei suoi primi anni NBA. Con Kevin Garnett formava infatti un duo dal grande potenziale, tanto da portare ai playoff i Timberwolves per la prima volta nella loro storia nel 1996, ripetendosi poi l’anno seguente. Così, SLAM Magazine dedicò loro la copertina di ottobre 1997, che divenne un instant classic immediato: i due giocatori appaiono sulla rivista con uno sguardo minaccioso, mentre portano al collo catene e orologi preziosi.

L’idillio non durò per molto, però: nemmeno due anni più tardi, Marbury avrebbe richiesto una trade, accasandosi ai New Jersey Nets, per stare più vicino a famiglia e amici, anche se secondo i detrattori il giocatore era geloso del contratto di Kevin Garnett (di gran lunga più remunerante del suo) e per questo volesse giocare per un mercato più grande, dove poter ottenere anche remunerativi contratti di sponsorizzazione.

 

5. “The Man, The Shot”

Credits to Sports Illustrated

Data pubblicazione: 22 giugno 1998

Giocatore in copertina: Michael Jordan

Tornando a Sports Illustrated, troviamo poi il numero di giugno 1998, dove ad apparire in copertina c’è Michael Jordan con il suo tiro della vittoria a pochi secondi dalla sirena finale contro gli Utah Jazz, che regalò il sesto titolo NBA ai Chicago Bulls. È una cover che offre una diversa prospettiva dallo scatto più famoso di quel tiro, dove Jordan si trova con le spalle rivolte verso l’obiettivo, con la palla già rilasciata in aria.

È interessante anche il sottotitolo, “Why the jumper that buried Utah may not be Michael’s last”, che lasciava intravedere un minimo di speranza, da parte di tifosi e giornalisti, di rivedere Jordan sui parquet NBA anche per la successiva stagione. Le cose poi, come ben noto, andarono diversamente, e MJ rientrò dal secondo ritiro solamente al via della stagione 2001-02, con la maglia dei Washington Wizards, per gli ultimi due anni della sua carriera da giocatore.

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