Per le 8 franchigie rimaste fuori dalla bolla di Orlando la lega NBA aveva pensato ad un minicamp. Si era parlato di Chicago addirittura, pensando si potesse partire a breve, a settembre, in contemporanea con i playoff in programma a Disney World. Ma a quanto pare le cose stanno andando a rallentatore. Più del dovuto, in realtà. Tanto da far temere il dietrofront sull’iniziativa.
Le perplessità ed i dubbi sono stati mossi da alcuni GM e riportati su The Athletic:
“Non sta accadendo nulla. È una vergogna. È un danno enorme per le 8 franchigie che sono state lasciate indietro”
Il timore delle franchigie infatti, è che i giocatori delle 8 squadre escluse da Orlando rimangano troppo tempo senza potersi allenare e giocare in maniera sicura e sistematica come quelle presenti a DisneyWorld. E questo potrebbe compromettere la loro tenuta atletica in vista della prossima stagione. Ricordiamo che le squadre coinvolte nella seconda bolla dovrebbero essere: Minnesota, San Francisco, Chicago, Cleveland, Atlanta, Detroit, New York e Charlotte.
Se il minicamp dovesse saltare queste franchigie rischierebbero di non giocare una partita ufficiale per oltre otto mesi. Cioè dallo stop del campionato, fino a dicembre, quando è previsto l’inizio della prossima stagione. Sull’importanza del minicamp si era espresso coach Kerr già da due mesi fa, quando aveva riconosciuto i rischi di una così lunga inattività.
C’è ora da capire se il silenzio degli ultimi giorni è perché la lega stia lavorando sotto traccia, preferendo lasciare l’attenzione mediatica attorno DisneyWorld, o se è vero che Orlando abbia assorbito ogni energia, lasciando indietro le franchigie escluse. E questo potrebbe essere un problema.
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