Anche nei momenti più inaspettati, Michael Jordan riesce ad essere un uomo fondamentale all’interno della lega. L’ex giocatore dei Bulls e ormai proprietario degli Charlotte Hornets sta facendo da intermediario tra la posizione dei giocatori, e quella degli altri dirigenti dopo le proteste di mercoledì.
Michael negli spogliatoi c’è stato eccome, e sa come funzionano le cose lì dentro. Perciò è intervenuto durante un meeting virtuale avvenuto giovedì. Il parere espresso da Jordan è stato quello di lasciare che i giocatori possano esprimere le proprie frustrazioni e i loro pensieri su possibili soluzioni in merito ai problemi degli Stati Uniti.
Inoltre MJ è stato importante nel parlare anche con il presidente dell’Associazione Giocatori Chris Paul, e la star dei Rockets, Russell Westbrook, due figure molto importanti all’interno della lega. Il tema dell’incontro sono state le ingiustizie sociali, e come i giocatori possono aiutare il paese a risolverle.
“Micheal è la persona perfetta per questo ruolo. Lui è sempre stato un giocatore d’altissimo profilo e ha vinto tanti titoli. Inoltre è proprietario di una piccola realtà all’interno dell’NBA. Ha il rispetto sia dei giocatori che dei proprietari.”
Jordan è l’unico proprietario di una squadra NBA, di colore, e ha spesso espresso il suo parere sul razzismo e sulle ingiustizie sociali. Dopo la morte di George Floyd il 25 Maggio, l’Hall of Famer ha rilasciato un messaggio per supportare le proteste americane.
In ogni caso, i proprietari delle squadre si sono schierati dalla parte dei propri giocatori, mettendoli nella posizione di potersi far valere. L’incontro e la discussione tra di loro, sono tra gli argomenti più caldi in questi giorni all’interno della bolla, mentre la lega spera di poter presto ripartire con i Playoff.
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