Playoff NBA: Middleton salva i Bucks privi di Giannis, AD e LeBron pareggiano la serie con Houston
La caviglia di Antetokounmpo dura poco più di dieci minuti, ma i Bucks riescono comunque a restare a galla grazie alla prova del numero 22 e a un minutaggio rivisitato da coach Budenholzer dopo le tante critiche ricevute negli ultimi giorni. Alti(ssimi) e bassi(ssimi) tra Rockets e Lakers, con questi ultimi che ringraziano i soliti James e Daivs e riescono ad avere la meglio in Gara-2.
No Giannis? No problem! In estrema sintesi, potremmo riassumere così questa Gara-4 tra Bucks e Heat, che già ben prima della palla a due aveva tutto il sapore del classico win or go home per i ragazzi di Budenholzer. A complicare ulteriormente le cose in casa Bucks ci aveva pensato poi il problema alla caviglia accusato da Giannis Antetokounmpo dopo Gara-3, con il greco che ha voluto a tutti i costi stringere i denti ed essere del match nonostante l’infortunio. Alla fine la caviglia ha tenuto 11 minuti e mezzo, sufficienti per mettere a referto 19 punti e 4 rimbalzi per poi uscire malconcio dallo scontro – del tutto fortuito – con Igoudala a dieci minuti dalla fine del secondo quarto.
Poteva essere l’ultima sua apparizione in questi Playoff, e invece per sua fortuna alla fine le cose si sono messe bene per Milwaukee, che dopo un primo periodo chiuso in svantaggio sul 31-22 ha ingranato la marcia giusta ed è riuscita a passare sul 50-48 prima dell’intervallo lungo. La terza frazione di gioco ha visto invece Butler e compagni avere la meglio sulla testa di serie assoluta ad est e affacciarsi agli ultimi – ? – 12 minuti di gioco con un vantaggio di 5 lunghezze, diventate addirittura 8 nel corso dell’ultimo quarto, ma non sufficienti per chiudere la serie. Con 12 punti consecutivi, i Bucks hanno infatti rialzato la china strappando il pareggio – 107-107 – che ha poi decretato la necessità di un tempo supplementare.
Partono forte i Bucks, con Miami subito costretta ad inseguire nonostante un ispirato Herro. Gli Heat si rifanno sotto sul -1 grazie a una tripla del loro rookie, ma a 6 secondi dalla fine ci ha pensato Middleton dall’arco a portare i suoi sul 116-112, punteggio poi arrotondato da un paio di liberi nonostante un’altra tripla in extremis del solito Herro. 36 punti, 8 assist e altrettanti per l’MVP di serata, Khris Middleton, mentre dall’altra parte si segnalano i 26 punti conditi da 12 rimbalzi e 8 assist messi a segno da Bam Adebayo e i 17 a testa del duo Dragic-Butler.
Houston Rockets 109 – 117 Los Angeles Lakers
Lakers sulle montagne russe in questa Gara-2 disputata, d’altra parte, pur sempre in quel di Disneyland, ma se alla fine ciò che conta davvero è il risultato LeBron e soci possono dirsi ben più soddisfatti rispetto al primo incontro con i Rockets. La truppa di coach Vogel parte a velocità doppia rispetto agli avversari, riuscendo a chiudere il primo quarto in vantaggio per 36-20 e mettendo già dopo dodici minuti una seria ipoteca sul match. Tuttavia, in NBA le cose cambiano piuttosto velocemente: al termine di un secondo quarto all’insegna dell’equilibrio – 31-31 – i Rockets iniziano a premere sull’acceleratore, riuscendo a passare addirittura in vantaggio grazie a un clamoroso parziale di 41-23 fatto registrare nel terzo periodo. In una situazione molto delicata dal punto di vista sportivo e psicologico, serviva una reazione da parte del leader dei gialloviola, poi puntualmente arrivata. 8 punti nel quarto e decisivo periodo per LeBron James – sui 28 complessivi, conditi da 11 rimbalzi e 9 assist – che mette anche la firma su una stoppata niente male rifilata al povero Russell Westbrook.
Due parziali, uno da 8-0 e l’altro da 9-0, decisivi ai fini del risultato per i Lakers, che proprio come nel primo turno riescono a far propria Gara-2 dopo aver steccato all’esordio, il che lascerebbe ben sperare in vista della conclusione della serie.
34 punti e 10 rimbalzi per Anthony Davis, gran protagonista di serata, mentre dall’altra parte spiccano i 27 punti e 7 assist del solito James Harden e i 24 di Eric Gordon; 10 punti, 13 rimbalzi e 4 assist invece per un Westbrook dalla mira da rivedere – 26% dal campo per lui.