Finalmente è ufficiale: Giannis Antetokounmpo è nuovamente l’MVP della stagione. Si tratta dal secondo riconoscimento personale per il greco che ha superato la concorrenza di LeBron James e James Harden. La stella dei Milwaukee Bucks, attualmente in Grecia dopo l’eliminazione anticipata della sua squadra nel secondo turno Playoff contro Miami, ha quindi accolto con favore la notizia, attraverso i microfoni di ESPN:
“Questo trofeo significa molto per me. Devo ringraziare tutti per avermi permesso di giocare al meglio delle mie potenzialità. Ringrazio la mia famiglia, mia madre, mio padre, i miei fratelli e specialmente mio figlio che mi ha costretto a rimanere sveglio fino a notte inoltrata, permettendomi di continuare a guardare le partite e studiare il gioco (ride)… ringrazio poi i miei compagni di squadra, senza di loro non avrei mai conquistato questo trofeo.”
Poi sullo speciale record riguardante la conquista di 2 MVP di fila con il DPOY, proprio come Michael Jordan e Hakeem Olajuwon, Giannis ha risposto in questo modo:
“Ragazzi… stiamo parlando dei giocatori più forti della storia del gioco. Ovviamente Michael Jordan è uno dei giocatori migliori di sempre, se non il migliore di tutti. Hakeem, invece, è un giocatore che ho sempre preso come ispirazione, come modello da seguire. Solo essere accostato in qualche modo a loro, mi rende orgoglioso e voglioso di continuare a lavorare e migliorare.”
Ogni stagione che passa, il greco migliora le sue cifre offensive. Nell’ultima regular season, Antetokounmpo ha sfiorato i 30 di media. Come si spiega il suo continuo miglioramento sotto questo punto di vista? The Greek Freak sembra avere la risposta:
“Cosa faccio durante l’offseason per migliorare? Semplicemente studio sempre il gioco, passo la mia estate in palestra. Lavoro su ogni cosa per 2-3 mesi: sul mio jump shot, sui movimenti in post, sui passaggi. Ho ancora molto lavoro da fare.”
Quindi ha affrontato anche l’argomento eliminazione di Milwaukee e le voci di mercato NBA che stanno mettendo in dubbio un suo futuro nel Wisconsin.
“Ovviamente avrei preferito essere nella bolla in questo momento e avere l’opportunità di giocarmi le Finals. So che devo cercare di migliorare per poter aiutare ancora di più la squadra. I miei compagni e allenatori sono stati fantastici con me e devo ripagarli.. Io voglio essere campione, lavorerò sempre e duramente per questo. Il mio futuro? In questo momento non ci sto pensando, sono stato lontano dalla mia famiglia per lungo tempo e per ora sto pensando solo a stare un po’ con loro. Non mi sto occupando mentalmente del mio futuro, quando sarà necessario parleremo del contratto e del resto. Quello che posso dire è che ho un buon rapporto con il presidente, con la squadra e con i miei compagni. Finché tutti lottano per la stessa cosa, che è quella di diventare campioni, non vedo perché non possa essere Milwaukee per i prossimi 15 anni.”
Poi l’ultima battuta finale, con un messaggio chiaro:
“Non chiamatemi MVP per ora finché non sarò diventato un campione NBA.”
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