La leggenda vuole che la vetta dell’Olimpo, il monte più alto della Grecia, sia perennemente coperta dalle nuvole. Un luogo cupo, inaccessibile e, proprio per questo, tramandato dalla rispettiva mitologia come la sfarzosa dimora degli dèi. L’ingresso è solo su invito, dal quale sono ovviamente esenti i comuni mortali. Ma se giochi in NBA, se hai appena vinto il tuo secondo titolo di MVP della regular season e se ti considerano l’icona sportiva del paese allora hai una chance di entrarvi, senza più uscirne.
Giannis Antetokounmpo ha spuntato il duro testa a testa con LeBron James, non certamente euforico di essere arrivato secondo, ottenendo 84 voti su 100 al primo posto dei giornalisti, più il riconoscimento dei tifosi. Il numero 34 dei Milwaukee Bucks ha trascinato la sua squadra da vero leader disputando una regular season da paura: media di 29.5 punti, 13.6 rimbalzi e 5.6 assist con il 55.3% al tiro. Non ancora sazio, si è aggiudicato anche il premio di miglior difensore dell’anno, eguagliando il primato di due giocatori del calibro di Michael Jordan e Hakeem Olajuwon.
Com’era prevedibile il giudizio finale ha suscitato non poco scalpore, nel mezzo al quale però spicca la proposta di un altro fuoriclasse: Kevin Durant. MVP della regular season e 2 volte MVP delle Finals, l’ala dei Brooklyn Nets si è espressa sul criterio di selezione al podcast di Joe Budden:
“Il criterio che si usa ora è quello della regular season, e lo capisco. Ma secondo me bisognerebbe valutare l’intera stagione, includendo anche i playoff. E con la post-season LeBron sarebbe a mani basse l’MVP. Per come sono le regole adesso, però, capisco la scelta di eleggere Giannis: i suoi numeri sono stati pazzeschi.”
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