La prima annata dei New Orleans Pelicans dell’era Zion Williamson ha disatteso le aspettative. I Pels, salutato Anthony Davis, hanno iniziato un nuovo corso. Con un roster ricco di giovani di belle speranze e forti della prima scelta assoluta al Draft, David Griffin ha reso New Orleans una delle protagoniste della scorsa offseason. Uno dei colpi migliori è stato JJ Redick, arrivato per portare esperienza e saggezza in uno spogliatoio ancora acerbo.
La stagione dei Pelicans è però partita sotto il segno della sfortuna: il debutto del tanto atteso Zion Williamson è arrivato con molto ritardo, causa infortunio, e ciò ha compromesso gli obiettivi di squadra. Nonostante la nuova formula della bolla di Orlando avesse dato molte più chance ai Pels di raggiungere l’ottavo spot, l’ultimo utile per i Playoff, New Orleans ha comunque fallito l’obiettivo dopo un record di 2-6 nei seeding games.
Proprio JJ Redick, uno degli ultimi arrivati, ha voluto analizzare il finale di stagione:
“Beh, siamo una squadra giovane. Dobbiamo ancora raggiungere un determinato livello di professionalità. Ci sono state delle partite in cui non abbiamo lottato abbastanza, ed è stato molto deludente. Penso che dal punto di vista del talento, quest’anno, saremmo stati una squadra da Playoff”
I Pelicans, nonostante la nuova aria portata dal debutto di Zion Williamson e la stagione da Most Improved Player di Brandon Ingram, non sono riusciti a qualificarsi:
“Dobbiamo essere delusi dal fatto di non aver espresso tutto il nostro potenziale di squadra. Bisogna riflettere e capire in cosa avremmo potuto essere migliori. Tutti devono farlo”
Redick ha indicato proprio nei due giocatori sopracitati e in Lonzo Ball il nucleo su cui costruire il futuro della franchigia:
“Bisogna continuare a costruire su quei tre ragazzi: tutti gli altri continueranno a crescere e fare meglio. Quei tre diventeranno i leader della squadra del futuro, hanno molto potenziale”
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