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Road to NBA Draft 2020: Onyeka Okongwu

Focus su Onyeka Okongwu, prospetto da USC che, nelle previsioni di molti addetti ai lavori, potrà attentare all’altissima lottery grazie al suo mix di atletismo, reattività e caratteristiche fisiche molto interessanti in entrambe le metà campo.

Squadra: USC Trojans (Freshman)

Ruolo: Power Forward/Center

2019-20 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
16.2 8.6 5.4 3.2 1.1 1.2 2.7 61.1 25.0 72.0

2019-20 Advanced

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
8.4 15.5 12.4 18.4 13.7 23.6 9.8 61.8 64.5

 

Arrivato a USC da numero 19 del ranking RSCI, nel corso della sua unica stagione collegiale Onyeka Okongwu ha dimostrato di poter avere un impatto sulla NCAA ben superiore alle aspettative, riuscendo a ritagliarsi immediatamente un ruolo di assoluta centralità all’interno del roster allenato da coach Andy Enfield e a guadagnarsi un cospicuo numero di attenzioni da parte degli scout NBA.

Questi ultimi si sono, infatti, mostrati molto interessati a lui, anche all’interno di una Draft Class tutt’altro che priva di giocatori con caratteristiche paragonabili alle sue.

Punti di forza

Parlando di Okongwu è impossibile non partire dalle sue interessantissime skills difensive: la sua enorme mobilità laterale gli permette di potenziare la sua presenza in campo, permettendogli di giocare come se fosse ben più lungo di quanto dovrebbe essere. Le sue misure sono buone ma non eccellenti (206 cm di altezza e 216 di wingspan): per spiccare così tanto nella metà campo difensiva Okongwu non può che essere dotato di enorme talento naturale. Così tanto talento da renderlo probabilmente il difensore più pronto del lotto: riesce, infatti, a coprire ampissime porzioni di campo con rapidità e -grazie a una buona visione periferica- è sempre molto attento sulle linee di passaggio avversarie, come testimoniano le 1.2 steals registrate a partita nella scorsa stagione.

Non è difficile pertanto immaginarlo come una macchina da deflections anche in NBA, laddove questa sua dote può tramutarsi in un’importantissima fonte di fastbreak points, voce statistica primaria nella pallacanestro moderna.

Ciò che, però, realmente intriga delle sue doti difensive è, senza dubbio, la possibilità di utilizzarlo come difensore sui pick-and-roll avversari: Okongwu non ha paura di accettare i cambi difensivi e, grazie alla sua rapidità di piedi non ha alcuna difficoltà nello scivolare contro giocatori più rapidi di lui, senza mai perdere l’equilibrio.

Queste caratteristiche, sommate all’eccellente atletismo di base lo porta a trovare con grande facilità il tempismo della stoppata tanto sulla palla quanto in aiuto dal lato debole. Le sue 2.7 stoppate di media con un ottimo 9.8% di block percentage raffigurano in maniera eccellente la sua capacità di apportare immediatamente un gran tasso di rim protection nella squadra che intenderà puntare su di lui.

Sinceramente impressionante: accetta il cambio senza colpo ferire, scivola e stoppa agevolmente.

Nella metà campo offensiva, paradossalmente, la sua arma principale è proprio il pick-and-roll: la sua grande rapidità gli permette di effettuare dei tagli esplosivi e fulminei. Il suo atletismo e la sua forza nella parte alta del corpo, poi, lo rendono un lob target molto interessante, affidabile anche nel traffico. A completare il quadro delle sue doti traslabili in NBA c’è un ottimo istinto per i rimbalzi, specie quelli offensivi (ne ha totalizzati 3.2 di media lo scorso anno): anche partendo lontano dal ferro, infatti, Okongwu è in grado di fiondarsi nei pressi del canestro e tagliar fuori gli avversari, prendendo posizione e generando degli extra possessi che spesso è in grado di convertire in prima persona.

Traslare giocate simili dal livello liceale a quello NCAA non è da tutti: Okongwu, invece, lo ha fatto con gran facilità.

Punti deboli

Come è facile comprendere, la maggior parte dei punti di domanda sul gioco di Okongwu sono collegati alla sua consistenza offensiva. Vista la sua assoluta necessità di attaccare il ferro e una dimensione perimetrale pressochè inesistente (solo quattro triple prese e una segnata in stagione), le sue skills potrebbero risultare un po’ limitate al piano di sopra. C’è tanto lavoro da fare sul suo jumper ma il 72% totalizzato in lunetta può far ben sperare gli scout.

Anche come passatore il nativo di Chino Hills può decisamente effettuare dei passi in avanti: ha registrato infatti poco più di 1 assist di media a partita a fronte di 2 palle perse a gara. Risulta evidente come il suo stile di gioco debba essere fondato sull’immediata reattività e non su una raffinata serie di scelte da mettere al servizio della sua squadra. Questo aspetto va sommato all’ulteriore mancanza di qualche go-to-move spalle a canestro, due aspetti che lo rendono un giocatore a cui appoggiare la palla anche a metà campo è al momento sconsigliabile.

A metà campo, al momento, siamo ancora alle spallate contro la difesa.

Malgrado sia un giocatore piuttosto evoluto difensivamente, però, Okongwu ha ancora degli ulteriori margini di miglioramento nella propria metà campo: come tutti i giovani dotati di enorme esplosività e feeling per la stoppata, spesso si lascia attrarre dalle finte, salta a vuoto e qualche volta di troppo finisce per incappare in problemi di falli. Le 2.7 penalità comminategli a gara rappresentano una red flag abbastanza rilevante per un giocatore da cui ci si aspetta di impattare difensivamente sulla NBA in tempi piuttosto brevi.

Salta troppo facilmente sulle finte e prende troppi rischi: imparare a stare qualche istante in più coi piedi per terra non può che aiutarlo a ritagliarsi molto presto un ruolo rilevante tra i pro.

Complessivamente, dunque, Okongwu deve imparare a regolare la propria impulsività per effettuare il prossimo step della sua crescita: un obiettivo non impossibile considerando che stiamo parlando di un giocatore con un singolo anno di college basketball alle spalle.

Upside

Con le sue caratteristiche difensive è abbastanza semplice immaginarlo come un giocatore in grado di guadagnarsi rapidamente i gradi di starter nella sua meta d’approdo e, chi lo sa, magari smussando alcuni angoli del suo gioco può ambire la versione aggiornata di giocatori che si sono ritagliati un ruolo viepiù importante nelle ultime stagioni di NBA, quali ad esempio Montrezl Harrell.

Gli highlights di una stagione che ha letteralmente sparato Okongwu nelle zone altissime del prossimo Draft NBA.

Draft projection

Le sue oscillazioni da Draft non sono marcate quanto altri talenti dichiaratisi in questa annata: potremmo vederlo chiamato tra la quarta e l’ottava pick di questo Draft. Una meta d’approdo molto interessante per lui potrebbero essere gli Hawks alla numero 6: un tandem difensivo composto da Okongwu e Capela, sommato alla crescita di prospetti come Hunter e Reddish, potrebbe completamente cambiare la concezione collettiva che si ha di Atlanta nella metà campo difensiva.

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