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NBA, JJ Redick: “I 76ers hanno fatto una ca***** a non rifirmarmi”

JJ Redick, ospite del podcast di Matt Barnes, ha parlato del suo addio a Philadelphia e dell’errore commesso dalla dirigenza dei 76ers

I Philadelphia 76ers hanno ancora una volta deluso le aspettative di chi li vedeva tra i favoriti nella Eastern Conference. Dopo una Regular Season scialba, conclusa al sesto seed dietro squadre teoricamente meno attrezzate come Heat e Pacers, è arrivata l’eliminazione al Primo Turno dei Playoff da parte degli storici avversari, i Boston Celtics. Della deludente stagione dei Sixers ne ha parlato anche un grande ex della squadra, JJ Redick. Nei suoi due anni a Philadelphia, JJ ha viaggiato a 17,6 punti di media a partita, tirando con più del 40% dall’arco dei tre punti. Ma, nella scorsa offseason, la dirigenza dei 76ers ha preferito voltare pagina, non rifirmando Redick che ha poi scelto di ripartire dai Pelicans.

Ospite nel podcast All The Smoke di Matt Barnes, JJ, senza peli sulla lingua, ha detto:

“Hanno fatto una grande ca***** a non rifirmarmi. Loro hanno pensato che forse serviva più tiro fuori dall’arco. Ma l’impatto che avevo io a Philly, con i Sixers, non si fermava al tiro. Hai bisogno di grandi veterani negli spogliatoi se vuoi andare lontano. Ti servono come il pane questi tipi di ragazzi”

Nella sua prima stagione a NOLA, il veterano 36enne ne ha messi 15,3 punti di media ad allacciata di scarpe, finendo secondo nella lega con una percentuale di tiro del 45,3% fuori dalla linea dei tre punti. Nel frattempo, il tiro da fuori non è stato certo un punto di forza per Philadelphia, la quale ha concluso la stagione con 11,6 triple segnate a partita, 19esimi nella lega. Troppo in basso per vincere nella NBA del 2020.

Redick è stato un vero leader nello spogliatoio dei 76ers nella sua permanenza nella città dell’amore fraterno, e ha mantenuto una solida relazione con diversi suoi ex compagni, tra i quali Joel Embiid e Ben Simmons. Il veterano ha detto che si augura il meglio per le due giovani stelle, ma ha anche detto di pensare che i continui cambi al roster non possono aiutare le loro speranze di arrivare a un titolo NBA:

“Lo dico da molto, ma voglio ripeterlo: l’unica costante a Philadelphia è il continuo movimento di giocatori. Ci sono molti giocatori che vanno e vengono. Penso che ormai Joel abbia giocato con centinaia di compagni diversi. E non è una cosa buona…”

 

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