Step by step, avversario dopo avversario i Miami Heat hanno serpeggiato sino a raggiungere le Finals, che mancavano dalla stagione 2013/2014. L’ultima volta con LeBron James, adesso temibile rivale. La squadra di coach Spoelstra è sotto 2 a 1, ma ha appena portato a casa gara-3 e non intende arretrare di un millimetro. Una vittoria sarebbe la perfetta ciliegina sulla torta, una sconfitta non cancellerebbe comunque la strepitosa cavalcata compiuta per giungere all’ultimo terminal dell’anno.
Questi Miami Heat hanno stupito dal punto di vista del gioco, delle soluzioni, ma soprattutto è stato il carattere a lasciare tutti sbalorditi. E di carattere ne sa qualcosa Andre Iguodala, che ha fatto parte di quei Golden State Warriors che hanno dominato metà decennio scorso, celebrando 3 anelli sulle 5 finali giocate. Di chimica ce n’è anche agli Heat e, il ragazzone con la casacca numero 28 ha elogiato la personalità dei suoi compagni:
“Abbiamo un grande mix di personalità. Ad esempio la fiducia in se stesso di Tyler Herro, l’umiltà di Duncan Robinson, la grandezza di Jae Crowder e Jimmy Butler. Il risentimento è quella cosa che ognuno di noi possiede. Siamo stati in grado di oltrepassare qualsiasi situazione che stesse impedendo il nostro progresso per arrivare in NBA e a queste Finals. È bello vedere questo, ciascuno di noi lavora per superare circostanze con l’aiuto dei compagni.”
Ma di personalità ne ha anche Andre Iguodala. Colui che, appena scelto dai Philadelphia 76ers al Draft 2004, era stato additato come senza futuro nella lega. Tre anelli e un MVP delle Finals, non male.
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