Non è passato molto da quando LeBron James ha firmato con i Los Angeles Lakers nel 2018. Nonostante questo molti tifosi sono rimasti delusi dalla mancata partecipazione ai playoff dell’anno scorso, tanto da rovinare alcuni murales dedicati a lui.
E il percorso che ha portato quest’anno il Re ad arrivare a un passo dall’anello, è stato sicuramente tortuoso, questo perché una piazza difficile come quella di LA è quasi impossibile da accontentare, e James lo ha imparato a sue spese:
“Beh, prima di tutto ho imparato che la cosa più importante dell’essere un Laker è che i tifosi se ne fregano di cosa hai fatto prima di venire qui. Quando diventi un Laker, devi dimostrare cosa sai fare per loro, e loro soltanto.”
LeBron James è ad una sola vittoria di distanza da uno storico diciassettesimo anello per la franchigia, e ha capito che l’unico modo per farsi amare dalla tifoseria gialloviola è vincere, proprio come fatto da Kobe Bryant.
Con l’arrivo del Re nella città degli Angeli, i Lakers hanno ricominciato a vedere risultati che mancavano da circa 10 anni. James ha aiutato la squadra durante una stagione che in un modo o nell’altro ha segnato la città. I problemi tra la Cina e l’NBA, la tragica scomparsa di un simbolo losangelino come Bryant, e la pandemia da Coronavirus hanno reso questa stagione unica, seppure non per motivi positivi.
LeBron si è unito ad Anthony Davis formando una coppia stellare, a cui molti tifosi ed addetti ai lavori avrebbero dato il premio di MVP e Difensore dell’anno, rispettivamente.
I due sono a un passo dalla storia, e la possibilità di creare un nuovo ciclo ai Lakers stuzzica le menti di molti appassionati, ma non distrae James dall’obiettivo:
“Non ci penso molto. Credo che la storia vada raccontata così com’è e scritta così come dovrebbe essere scritta. Non vivo la mia vita pensando a cosa lascerò dopo, quello che faccio fuori dal campo significa più di quello che faccio all’interno del campo per me.”
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