8. Mike Conley | Utah Jazz
Stats 2019/2020: 14.4 punti + 3.2 rimbalzi + 4.4 assist
Stipendio 2019/2020: 32.5 milioni
Stipendio 2020/2021: 34.5 milioni in player option
Ad inizio stagione gli addetti ai lavori ci avevano visto giusto: se Mike Conley dovesse essere ancora quello di Memphis, allora gli Utah Jazz potranno avere un chance credibile per il titolo NBA. L’annata del play, invece, si è rivelata più problematica del solito, a discapito di un accordo da più di 30 milioni di dollari l’anno che blocca Utah nel poter muoversi liberamente nella prossima free agency. Conley diventerà, quindi, l’undicesimo giocatore più pagato del campionato durante il prossimo anno, non l’ideale considerando che ha appena completato la sua prima stagione a Salt Lake City registrando i suoi peggiori numeri negli ultimi 10 anni di carriera.
Con gravi problemi fisici occorsi nel recente passato – Conley ha giocato solo 12 partite a causa di infortuni al tendine d’Achille nel 2017-18 – Utah doveva rappresentare per lui un nuovo luogo in cui dare nuova linfa alla sua carriera che si sta, invece, inevitabilmente arcuando. Inoltre, c’è da fare i conti con l’ascesa di Donovan Mitchell che richiede meno bisogno della gestione della palla da parte di Conley ed è pronto a prendere per mano la franchigia.
7. Nicolas Batum | Charlotte Hornets
Stats 2019/2020: 3.6 punti + 4.5 rimbalzi + 3.0 assist
Stipendio 2019/2020: 25.5 milioni
Stipendio 2020/2021: 27.5 milioni in player option
Si è già scusato una volta e ancora lo farà guardando ai suoi numeri. Nicolas Batum nelle ultime stagioni ha subìto una involuzione pazzesca sia in termini di numeri – i quasi 4 punti di media in circa 23 minuti a partita sono imbarazzanti – sia come condizione fisica. La verità è che il francese sembra ormai aver vissuto i migliori anni della sua carriera. Il problema è che il suo contratto chiamerà anche nella prossima stagione una cifra di discreta misura: saranno 27.5 i milioni di dollari che l’ala metterà in banca. La player option che Batum sfrutterà, costringe Charlotte a pensare in maniera creativa in vista del prossimo mercato. Oppure, la franchigia di Michael Jordan, dovrà pensare di vivere un altro anno marginale in attesa della free agency 2021 che si appresta essere molto importante.
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