6. Blake Griffin | Detroit Pistons
Stats 2019/2020: 15.5 punti + 4.7 rimbalzi + 3.3 assist
Stipendio 2019/2020: 34.2 milioni
Stipendio 2020/2021: 36.5 milioni in player option
Parliamoci chiaro, all’arrivo di Detroit più o meno tutti gli addetti ai lavori erano pronti a dire che Blake, in una squadra in cui lui rappresentasse il primo violino, avrebbe fatto un ulteriore passo in avanti in questa lega. Il contratto parla chiaro e dice che l’ex giocatore dei Clippers – con 171 milioni di dollari in 5 anni – doveva (e deve) essere uno dei volti della NBA moderna. Il progetto dei Pistons però è crollato quasi subito, specialmente quando la franchigia si è resa conto della fragilità del giocatore il quale, negli ultimi tempi, ha fatto più amicizia con i dottori rispetto ai suoi compagni di squadra.
Il lato positivo è che Griffin ha compiuto la transizione definitiva da solo schiacciatore a giocatore tutto tondo, mettendo in faretra il tiro da tre punti e migliorando il passaggio in zona d’attacco. Ma è difficile essere certi che Blake rimarrà sempre in salute e che sarà efficace per il resto del contratto in essere.
5. Kevin Love | Cleveland Cavaliers
Stats 2019/2020: 17.6 punti + 9.8 rimbalzi + 3.2 assist
Stipendio 2019/2020: 28.9 milioni
Stipendio 2020/2021: 31.3 milioni
Ancora oggi non si capisce perché Cleveland abbia esteso il contratto di Kevin Love a cifre, oggettivamente, fuori mercato per un giocatore in calo: il nuovo accordo con il lungo parla di 120 milioni di dollari in 4 anni firmato la scorsa stagione. Un’offerta più emotiva che legata ai risultati. Love, infatti, è l’ultimo baluardo che lega la franchigia alla vittoria del titolo dei Cavaliers nel 2016 quando c’erano ancora LeBron James e Kyrie Irving.
Love è chiaramente un giocatore offensivo di ottimo talento che nel corso degli anni è riuscito a mettere da parte la sua indole da primo violino visto durante gli anni ai Minnesota Timberwolves per accettare un ruolo secondario a Cleveland, al servizio di James. Si potrebbe sostenere che la versione di Love ai tempi di Minneapolis valesse quei 120 milioni di dollari. Ma quel ragazzo aveva 25 anni e potrebbe aver goduto di una certa inflazione statistica a causa della mancanza di talento intorno a lui.
Adesso è difficile giustificare un investimento di questo tipo per un giocatore che conta 30 anni sulla carta d’identità e con una storia di infortuni abbastanza significativa, specialmente in una squadra giovane e che non vedrà i playoff, probabilmente, nemmeno nella prossima postseason. Cleveland è nelle prime fasi della sua ricostruzione e Love è decisamente fuori luogo in questa situazione.
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