Quando l’idea di una bolla NBA era entrata nelle discussioni dei dirigenti e degli addetti ai lavori, essa non era apparsa subito molto chiara. Molti erano in confusione, e alcuni l’avevano anche presa sul ridere, considerandola inutile per la ripartenza della lega. Ma questa proposta, fortemente caldeggiata dal commissioner Adam Silver, era stata infine approvata dai vertici della lega e organizzata nel Disney World di Orlando.
Ora che sono passate due settimane dalla fine della stagione, non possiamo far altro che elogiare il modello NBA. Nei tre mesi passati ad Orlando, tutti i tamponi effettuati su giocatori e staff hanno dato esito negativo, mostrando l’efficacia della bolla. Bolla che molte altre leghe hanno cercato di imitare adattandola, arrivando ad esiti più o meno buoni. Gli allenatori e i giocatori delle varie franchigie si sono complimentati con la lega per i risultati raggiunti e, soprattutto, per aver garantito la loro salute in un momento di crisi mondiale.
Ma anche per il futuro la lega dovrebbe far tesoro di questa esperienza, anche per quanto riguarda la presenza dei tifosi. Essi non potevano ovviamente essere presenti fisicamente, ma la virtual fan section ha consentito un evento unico. Ma questa possibilità potrebbe ripetersi in futuro. Chris McGowan, presidente dei Portland Trail Blazers, ha condiviso la sua opinione riguardo questo argomento:
“Ci saranno delle linee guida da parte della lega riguardo la musica e le varie grafiche virtuali. Ne vedrete molte, sicuramente di più rispetto a qualche anno fa. Non appena avremo le direttive, potremo adoperarci per far sì che i tifosi siano sempre più attivi e presenti nei palazzetti”
L’obiettivo per il futuro sarebbe proprio quello di coinvolgere, oltre ai tifosi fisicamente presenti, i molti fan sparsi in giro per il mondo. Con l’inizio della prossima stagione previsto per natale, potremmo continuare a non vedere i fan sugli spalti, ma l’esperienza dei virtual fan sarà un punto di partenza.
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